Elly Schlein (LaPresse)

passeggiate romane

Per la grande manifestazione del Pd si valutano location di livello. Incognita Renzi a Firenze

Questa volta il Pd non si può concedere il lusso di non centrare l’obiettivo. Tanto più che il confronto con la manifestazione che il leader della Cgil ha indetto per il 7 ottobre sarà inevitabile. E oltre alle europee per il prossimo anno sono previste anche delle amministrative. Problemi in Toscana, Sardegna, Abruzzo e Basilicata

Il Pd medita di fare le cose in grande per la manifestazione preannunciata domenica alla festa dell’Unità di Ravenna dalla segretaria Elly Schlein. Due le location che il Nazareno ha individuato: piazza San Giovanni e il Circo Massimo. Si tratta di luoghi che con la dovuta accortezza possono essere transennati in modo da non dover trasportare masse oceaniche, ma sono piazze ben più ambiziose di piazza del Popolo o Piazza Santi Apostoli dove il Partito democratico da qualche tempo in qua predilige fare le sue manifestazioni perché sono piccole e facilmente “riempibili”. Per riuscire nella non facile impresa la macchina organizzativa del Pd è stata già allertata: quel che la segretaria dem non si può permettere è infatti il rischio del flop. Per questa ragione torneranno i “vecchi” pullman per trasportare le truppe militanti nel luogo della manifestazione. Non è ancora dato sapere se, come ai “vecchi tempi”, verrà offerto anche un “cestino” per il pranzo. Le casse dem infatti non sono pienissime, ma è anche vero che questa volta il Pd non si può concedere il lusso di non centrare l’obiettivo. Tanto più che il confronto con la manifestazione che il leader della Cgil Maurizio Landini ha indetto per il 7 ottobre (e alla quale parteciperà anche il Pd) sarà inevitabile. Fino a qualche mese fa al Nazareno non si escludeva di poter raggiungere quota 30 per cento alle elezioni europee. Proprio sul Foglio l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, aveva spiegato che questo risultato era possibile. Ora le prospettive si sono notevolmente abbassate: il 24 per cento verrebbe considerato un trionfo. Ma anche questo obiettivo non è facile da raggiungere: gli occhi dei massimi dirigenti del Partito democratico sono puntati sui sondaggi riservati che rivelano una ripresa del Movimento 5 stelle. Una ripresa che potrebbe impedire al Pd di raggiungere anche quel risultato.

    

E a proposito di risultati, oltre alle europee per il prossimo anno sono previste anche delle amministrative. Amministrative importanti non solo per i comuni in cui si svolgono ma anche in vista delle prossime regionali. A destare una certa preoccupazione è la Toscana, il prossimo anno si voterà a Firenze, Livorno e Prato. Basterà che la destra conquisti una di queste città per pregiudicare il risultato delle elezioni nella regione previste per l’anno seguente. La destra già oggi, infatti, governa nella maggior parte delle città toscane di peso. Prato viene considerato il comune in cui il centrosinistra potrebbe perdere la prossima battaglia. Ma c’è un certo allarme anche per Firenze. A bocce ferme il Pd dovrebbe vincere nel capoluogo toscano. Ma al Nazareno si seguono con un certo allarme i movimenti di Matteo Renzi che in quella città ha ancora un buon pacchetto di voti. Il timore è che il leader di Italia viva possa stringere un patto con le destre. La realtà è che la Lega ha già preso contatti con l’ex premier, anche se finora non si è stretto nessun accordo. La speranza dei vertici del Pd è che Fratelli d’Italia stoppi questa intesa perché punta a candidare alla guida di Firenze un proprio esponente. Ma non sono solo quelli toscani i problemi che il Pd rischia di incontrare. Tra febbraio e marzo del prossimo anno, infatti, si voterà in Sardegna, Abruzzo e Basilicata. Tre regioni in cui la vittoria del centrodestra viene data per scontata. Solo in Sardegna, grazie alle divisioni tra Fratelli d’Italia e Lega, il Partito democratico può sperare di farcela per il rotto della cuffia. Insomma, la via per le europee non sarà costellata di successi elettorali per il Pd ed è questa una delle due ragioni per cui al Nazareno si sono fatti più cauti sulle previsioni elettorali. L’altra è rappresentata dai sondaggi che inchiodano i dem al 20 per cento e attribuiscono al Movimento 5 stelle solo due punti in percentuale in meno del Pd.

   

I bene informati raccontano che Elly Schlein abbia dato mandato a Igor Taruffi di preparare il Pd a votare per Marco Cappato al collegio di Monza. Ma tra i dem è scoppiata la rivolta.