il congresso della famiglia

Orbán incontra Meloni a Budapest: “Dobbiamo parlare di molte cose"

Simone Canettieri

Il primo ministro ungherese accoglie nella capitale la premier italiana per il quinto congresso della famiglia. Poi colazione di lavoro al palazzo del governo: si ragiona in vista del voto europeo di giugno

Dal nostro inviato a Budapest. “Non vedo l’ora che arrivi Giorgia. Dobbiamo parlare di molte cose”, dice al Foglio Viktor Orbán mentre si aggira con la sua cravatta verde, scortatissimo, nel salone del museo delle Belle arti, dove tra costumi magiari e cori di voci bianche si tiene il quinto congresso della famiglia. La premier italiana parlerà per prima, tenendo un discorso in inglese. Poi toccherà al primo ministro ungherese che la leader dei conservatori vuole portare nel suo gruppo, Ecr, in vista del voto di giugno. I due si rivedranno al termine dell'evento, per una colazione di lavoro al Palazzo del governo di Budapest. Con la presidente del Consiglio c'è anche il ministro Raffaele Fitto, sherpa di FdI in Europa.

L’altro capo di governo iscritto a parlare è quello serbo, ma c’è anche il vicepresidente della Tanzania Isidoro Mpango. Dopo lo spettacolo inaugurale ci saranno gli interventi di cinque rappresentanti delle confessioni religiose che vivono e convivono qui, lungo le rive del Danubio: Ignác Efrem, patriarca della Chiesa siro-ortodossa; Péter Erdő, arcivescovo di Budapest; Zoltán Balog, vescovo, pastore presidente del Sinodo, Chiesa riformata ungherese; Péter Kondor, vescovo della Chiesa evangelica ungherese, Slomó Köves, rabbino capo della Congregazione Israelita Ungherese Unita.

 

Giorgia Meloni con la presidente dell'Ungheria Katalin Novak 
  

Personaggio centrale per le strategie di Meloni è Katalin Novák, presidente dell’Ungheria, prima donna ad essere eletta come capo di stato nel suo paese, esponente di spicco dopo Orbán di Fidesz. Ha un rapporto con Meloni: è stata ricevuta il primo febbraio a Palazzo Chigi e soprattutto è andata a Kiev da Zelensky. La riconversione del primo ministro ungherese passa anche da lei. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.