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Il Cdm approva le nuove regole sui centri per i rimpatri e prepara un nuovo decreto per donne e minori

I nuovi Cpr saranno costruiti lontano dalle città: "Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza", dice Meloni, che plaude all'unità del governo e al cambio di linea di Ursula von der Leyen 

"Desidero esprimere grande soddisfazione per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il governo per far fronte all'emergenza immigrazione e per trovare soluzioni concrete alla forte pressione esercitata dai flussi di immigrati irregolari sulle nostre coste". Al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato alcune nuove regole per il trattenimento dei migranti nei centri per i rimpatri, trapelano le prime dichiarazioni di Giorgia Meloni. Il clima è quello della ritrovata intesa, con la premier che rivendica di aver portato sulle posizioni del governo italiano Ursula von der Leyen, dopo che ieri da Lampedusa la presidente della Commissione europea ha detto a favor di giornalisti: "Decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani". Parole "che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo, Antonio e noi tutti", ha detto Meloni ai ministri presenti: Salvini in prima linea, che a casa porta le nuove norme sul codice della strada licenziate oggi; mentre Antonio Tajani è già volato verso l'assemblea Onu, dove tra poche ore lo raggiungerà la premier. 

Spianando la polemiche a mezza bocca dei giorni scorsi, Meloni ha ribadito che "su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni".

Le novità sui centri per i rimpatri 

"Porteremo una modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. Quindi tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale", ha detto Meloni, secondo quanto si apprende. La vera sfida sarà proprio riuscire a portare a termine i rimpatri di chi non ha diritto all'accoglienza: a inizio agosto, il numero dei migranti rimpatriati nel 2023 era fermo a 2.658, meno della metà di quelli arrivati in Sicilia settimana scorsa. Per fare fronte a ciò, il governo cercherà la collaborazione dei paesi di provenienza: "In accordo con il ministro Tajani saranno convocati gli ambasciatori di quei paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dagli immigrati sulle nostre coste. L'Italia chiederà loro la massima collaborazione per l'immediato rimpatrio degli irregolari, rappresentando che, sulle altre questioni di reciproco interesse, offrirà loro il medesimo grado di collaborazione ricevuta sul tema immigrazione"

Quanto alla capienza dei Cpr, il governo ha intenzione di ampliare i posti disponibili. "Daremo oggi mandato al ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città. Due proposte che saranno inserite nel decreto Sud per renderle immediatamente efficaci". 

Verso un nuovo decreto per donne e minori

"È mia intenzione, inoltre, portare e approvare la settimana prossima in Consiglio dei ministri un nuovo decreto in tema di immigrazione e sicurezza con ulteriori norme necessarie a risolvere piccole e grandi criticità legate all'immigrazione illegale di massa. Penso, ad esempio, alla questione dei minori non accompagnati. Il nostro obiettivo è tutelare i veri minori per evitare, come accade ora, che con una semplice autocertificazione chiunque possa essere inserito nei circuiti rivolti ai minori. Non solo eludendo le norme sull'immigrazione, ma anche a discapito di chi minore lo è veramente. Stiamo lavorando, e inseriremo nel prossimo decreto, delle norme per prevedere dei canali differenziati per donne, bambini e under 14, ai quali sarà garantita ogni tutela", ha detto la premier ai ministri. 

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