L'intervista

"Ero il mostro della destra e ora il business, sui migranti, lo fa la destra". Parla Morcone

Carmelo Caruso

"I Cpr ogni regione non si faranno, trattenere un immigrato 18 mesi è impraticabile. Ancora una volta è solo la bandiera di una destra cattiva". Parla l'ex prefetto e capo del dipartimento Immigrazione

Roma. Mario Morcone, lei,  oggi, cosa fa? “L'assessore alla Sicurezza della Regione Campania dal 2020. Ex prefetto in pensione”. Al ministero dell’Interno qual era il suo incarico? “Per anni, capo del dipartimento delle libertà civili e Immigrazione e, nel 2017, capo di gabinetto del ministro Minniti”. Vuole ricordare come era chiamato a destra? “Intende dire come vengo chiamato  ancora?”. Quanti articoli si è meritato? “Mario Giordano ci ha scritto pure un libro”. Il titolo? “Profugopoli”. Ero il signor Profugopoli”.


Signor Profugopoli, leggiamo, su un sito, che sarebbe amico di Soros. “Ah, ma quella è vecchia”. E’ amico? “Non ho mai conosciuto Soros”. Ma perché sempre lui? “Per la destra Soros è come per i bambini il babau. E’ un feticcio come a Napoli il cornetto portafortuna”. Ha sentito che il governo intende costruire un Cpr per ogni regione? “L’ho sentito. Vuole sapere prima cosa penso o se è praticabile tenere chiuso, in una struttura, per 18 mesi un immigrato irregolare?”. Prima, cosa pensa, e dopo l’altra. Ci sta? “Va bene. Penso che al governo non possono fare diversamente, dopo aver smantellato l’unica forma di accoglienza dignitosa che era stata creata. Era la piccola accoglienza diffusa, chiamata Sprar, un’accoglienza che ha fatto scuola in Europa. Era l’accoglienza per cui venivo massacrato a destra. Penso, e ancora, che questo modo di governare l’immigrazione sia solo un modo per sventolare la bandiera della cattiveria. I soliti denti digrignati. E non mi riferisco al ministro Piantedosi. Penso che Meloni stia gettando nella spazzatura la sua immagine da leader conservatrice per inseguire Salvini”. Qual era la sua colpa, la colpa di Morcone, per la destra? “Mi accusavano di favorire la sostituzione etnica”. In passato ha parlato dei decreti Salvini come “barbarie”. Ha cambiato idea? “Non l’ho cambiata”. E’ possibile trattenere per diciotto mesi un immigrato irregolare? “E’ impraticabile. E’ una forma di detenzione amministrativa che qualsiasi giudice smonterà”. La premier prende informazioni dal collega inglese Sunak riguardo al “modello Ruanda”. Cos’è è il modello Ruanda? “E’ il rimpatrio in un paese terzo. La risposta all’immigrazione irregolare dell’Inghilterra. E’ la vergogna delle vergogne. Per me è la fuoriuscita dalla civiltà”. Quando ha sentito parlare, per la prima volta, di Cpr? “Già ai tempi del governo Amato esistevano i Cpr”. Chi ha proposto per primo un Cpr in ogni regione? “Il ministro leghista, scomparso, Maroni”. Si sono costruiti? “Le regioni si opponevano. A partire da Toscana e Veneto”. I  quotidiani di destra perché si occupano ancora di lei? “Poche settimane fa ho pubblicato, sul Manifesto, un articolo dove parlavo di accoglienza proporzionata al numero degli abitanti”. E poi? “Il quotidiano La Verità, il suo direttore, Belpietro, mi ha omaggiato con la prima pagina”. Profugopoli, oggi, la fa sorridere? “Mi fa sorridere, sì. Se è vero che sono necessari nuovi Cpr, è altrettanto vero che ripartirà ‘profugopoli’ e ‘il business’ dell’accoglienza, quell’idea falsa, guasta, che è stata propagandata. Sarà infatti necessario ristrutturare le caserme. A chi saranno assegnate le risorse? Lo chiameranno business?”. Le caserme non le metterà a disposizione il ministero della Difesa? “Le caserme che venivano messe a disposizione erano delle fetecchie, luoghi degradati. Vanno riqualificati”. Profugopoli o Superbonus? “Lasciamo perdere”. Meloni ha parlato di luoghi “misurabili e sorvegliabili”, vicino agli aeroporti. Saranno le nuove stanze di Foucault, il filosofo di Sorvegliare e Punire? “Nelle intenzioni del governo, i nuovi Cpr, devono essere vicini agli aeroporti per effettuare i rimpatri. Ma già con il ministro Minniti, il solo che era riuscito ad aumentare il numero, stringere accordi con i paesi africani, la cifra era di 80, 100 rimpatri a settimana”. Perché nuovamente i Cpr? “Per avere qualcuno da maledire. Concentrare 400 migranti in un edificio, attendere che ci sia un imbecille, nel peggiore dei casi un delinquente, uno che si macchierà di qualche crimine. Reati, stupri, prostituzione, per la televisione, sono come il pesce il fresco sul bancone. Quante trasmissioni si potranno assemblare? Chiuda gli occhi e pensi a quanti parlamentari potranno spiegarci che la soluzione è il taglione. E i casi ci saranno. Sarà inevitabile”. Sempre Meloni, all’Onu, ha dichiarato che la lotta agli scafisti deve essere globale. Manderemo la Guardia costiera con il fez? “A Meloni posso dare perfino ragione sugli scafisti. Peccato che gli scafisti, quelli veri, non sono gli scalcagnati che guidano i barconi. Sono, in alcuni casi, fratelli di ministri africani”. Nel 2015, negli anni più difficili, quelli di “Profugopoli”, la destra dove si faceva trovare? “Agli incroci delle strade”. A fare cosa? “In Veneto bloccarono un bus. Si opponevano al trasferimento dei migranti”. Quanti? “Erano solo nove donne”. Domani, a destra, lo sa, che tornerà “sig. Profugopoli”? “I giornali si comprano anche quando parlano male. Purtroppo. A pensarci ho finanziato La Verità di Belpietro”. Quindi, domani, lo compra? “Il mio edicolante è un amico. Che dice, è meglio se sbircio?”.
Carmelo Caruso

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio