le dichiarazioni
Meloni boccia la proposta della Germania sulle Ong: "Accolgano i migranti salvati dalle loro navi"
La premier ha incontrato Scholz a Malta, dove è in corso il vertice Med9. Sullo spread che sale: "La sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo"
"L'emendamento della Germania sulle Ong rappresenta un passo indietro dell'Italia". Dal vertice Med9 di Malta la premier Giorgia Meloni spiega la posizione dell'Italia sull'emendamento tedesco ai nuovi regolamenti europei sull'immigrazione presentato ieri in Consiglio Affari interni a Bruxelles. "Abbiamo chiesto tempo perché non si poteva decidere ieri", ha detto la premier ai giornalisti spiegando così i motivi dell'ostruzionismo del ministro Matteo Piantedosi, presente ieri alla riunione.
La premier ha detto di avere incontrato ieri a La Valletta il cancelliere tedesco Olaf Scholz e di avere avuto con lui uno scambio sul tema, dopo la lettera inviata la settimana scorsa a proposito dei finanziamenti del governo tedesco in favore delle navi umanitarie. "Capisco la posizione del governo tedesco, ma se loro vogliono tornare indietro sulle regole delle ong noi presenteremo un altro emendamento in forza del quale il paese responsabile dell'accoglienza dei migranti trasportati su una nave ong è quello della bandiera della nave ong", ha dichiarato Meloni, aggiungendo che "non si può fare la solidarietà con i confini degli altri: ciascuno si assuma la responsabilità delle scelte politiche che porta avanti. Noi abbiamo una linea, gli altri ne hanno un'altra: il problema è non scaricare le linee di uno sugli interessi degli altri".
Meloni ha poi riferito che la prima tranche degli aiuti europei destinati alla Tunisia partirà la prossima settimana mentre invece la situazione è ancora "difficile" per quanto riguarda il prestito del Fondo monetario internazionale. Nonostante il numero degli sbarchi, la premier ha detto che il partenariato con la Tunisia "sta dando segnali confortanti".
Interrogata sulle questioni economiche che riguardano l'Italia, dopo l'approvazione della Nadef e lo spread in tensione, Meloni ha detto: "A me diverte molto il dibattito, già si fanno i nomi dei ministri e dei governi tecnici. I soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista ministri. Temo che questa speranza non si tradurrà una realtà – ha continuato – perché l'Italia rimane solida e ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania".
"Il governo sta bene – ha aggiunto la premier – la situazione è complessa e l'abbiamo maneggiata con serietà l'anno scorso, e quest'anno. Lo spread che lanciate come se fosse la fine del governo Meloni stava adesso a 192 punti, a ottobre scorso era a 250 e i titoli dei giornali non li ho visti. So leggere la politica e so leggere la realtà: la sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo".