un accordo difficile
I Verdi europei dicono (ancora) no al M5s: "Problemi di visione geopolitica"
"Se si guarda alle posizioni che i Verdi difendono in Europa e quelle che il M5s difende in Italia, si può vedere bene quali sono i punti di divergenza". ha spiegato il capogruppo dei Greens a Strasburgo Lamberts. Così Conte rischia seriamente di rimanere isolato anche nella prossima legislatura europea
La trattativa è sempre più complicata. Perché, come ha spiegato questa mattina Philippe Lamberts, con il Movimento 5 Stelle ci sono dei "problemi di visione geopolitica". Philippe Lamberts è il presidente dei Verdi europei, lo ha detto chiaramente, rispondendo a una domanda sull'ingresso del M5s all'interno del gruppo ambientalista al Parlamento di Strasburgo. Giuseppe Conte ci prova da mesi a tirar fuori dall'isolamento i grillini, le trattative vanno avanti almeno da gennaio, ma dei risultati c'è per ora ben poca traccia.
"Se si guarda alle posizioni che i Verdi difendono in Europa e quelle che il M5s difende in Italia, si puo' vedere bene quali sono i punti di convergenza o divergenza", ha spiegato Lamberts. Tra queste la guerra in Ucraina, il sostegno a Kyiv, "è certamente parte delle divergenze", ha continuato l'esponente dei Greens, assicurando che comunque "il processo è in corso. Abbiamo bisogno di decidere sui prossimi passi e avremo un dibattito su questo nel gruppo questa sera. Decideremo presto, ma non abbiamo ancora alcuna conclusione".
Si vedrà, forse già entro oggi, ma certo servirà un colpo di scena perché possa cambiare la posizione prevalente tra i Verdi europei, almeno nelle prossime ore. Non è un mistero che Giuseppe Conte si sia recato a Bruxelles più volte, c'era stato a di sicuro a gennaio e poi a marzo, proprio per verificare la possibilità e le disponibilità del gruppo degli European Greens ad aprire le porte ai 5 stelle. Anche in quell'ultima occasione erano emerse perplessità sulla gestione dei rapporti con l'Ucraina e poi sulla visione energetica. Oltre a questo c'è pure la concezione delle relazioni con la Cina - considerata da Lamberts un'autocrazia, al pari della Russia - che potrebbe avere un peso. Di ricente Beppe Grillo, è tornato a rilanciare la Via della seta, parlando al Foglio di occasione persa, proprio mentre il governo italiano prova a prendere definitivamente le distanze dal memorandun siglato proprio da Conte.
Questioni che si uniscono all'opposizione dei Verdi italiani: quando da Bruxelles hanno chiesto informazioni sui grillini agli ecologisti italiani, le risposte non sono state positive, Angelo Bonelli ha rimarcato in più occasioni la diversità culturale e l'incompatibilità dei due gruppi. Tesi sostenute in una serie di incontri con i colleghi olandesi, francesi e tedeschi. Difficile che abbia cambiato idea in questi giorni. Mentre per Giuseppe Conte, la via verso il Parlamento di Strasburgo, rischia di essere sempre più accidentata, dopo che negli anni scorsi al M5s sono state precluse le vie che portavano ai liberali dell'Alde e quelle dei Socialisti europei.