Il piano
Ecco il decreto per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei
Il governo stanzia 52,2 milioni per attuare alcune misure di prevenzione nell'area campana interessata dagli episodi di bradisismo. Entro 60 giorni sarà definito il piano di emergenza
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che contiene alcune misure di prevenzione del rischio sismico dei Campi Flegrei, come annunciato dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci dopo gli eventi che negli scorsi giorni hanno interessato l'area. L'ultimo aggiornamento del piano per il rischio vulcanico risaliva al 2016 e organizzava l'evacuazione di 500 mila persone. A mancare era però un piano di intervento nel caso in cui si fosse verificata un’escalation del bradisismo, il fenomeno tellurico che sta interessando la zona campana dei Campi Flegrei.
Le misure urgenti, a cui si fa riferimento nel decreto-legge e che prevedono di adottare un piano di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate dal fenomeno tellurico, verranno suddivise in quattro attività: uno studio di microzonazione sismica, un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata, un’analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica con un primo piano di misure per la mitigazione e un programma d’implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture. Per finanziare la messa in atto di queste disposizioni il governo ha stanziato 52,2 milioni di euro.
Verrà delimitata una zona di intervento sulla base dei dati di sollevamento bradisismico e della sismicità dell'area e potenziato il piano di comunicazione alla popolazione in raccordo con il Dipartimento della protezione civile con specifico riguardo verso le persone con disabilità. La definizione del piano di emergenza è previsto entro 60 giorni e vengono introdotte nuove misure, coordinate dalla Regione Campania, per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e di altri servizi essenziali.
E' previsto inoltre un potenziamento, coordinato dalla Città Metropolitana di Napoli, della riposta operativa territoriale della protezione civile, in particolare rispetto al reclutamento di personale a tempo determinato e l'allestimento di aree e strutture temporanee per l'accoglienza della popolazione.