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Abbiamo scovato Gualtieri: stava alla presentazione del libro di Roncone. Egli esiste!

Salvatore Merlo

“Sullo sfondo di questo libro c’è la decadenza di Roma...”, dice il sindaco prima di correggersi. Di fronte a lui un pubblico di giornalisti, politici, curiosi e lettori alla presentazione del libro di Fabrizio Roncone

A un certo punto, di fronte alla sala piena, Roberto Gualtieri pronuncia all’incirca queste parole: “Sullo sfondo di questo libro c’è la decadenza di Roma...”. Pausa. Gelo in sala. Ma ecco lo sguardo del brav’uomo che si accende in un lampo. E’ come se si fosse appena svegliato, anche se a fatica. E’ chiaro cos’è successo nella sua testa:  dev’essersi improvvisamente ricordato di essere proprio lui il sindaco di Roma. Dite quello che vi pare, ma queste si chiamano intuizioni. Dunque subito si corregge: “... anche se decadenza non è la parola esatta”. Ecco. La scena, di quelle che suscitano anzitutto sentimenti da spezzare il più arido cuore, si è consumata ieri sera di fronte a un pubblico di giornalisti, politici, curiosi e lettori di Fabrizio Roncone, il felicissimo autore del romanzo “Il potere di uccidere” (Marsilio). In molti per la verità, oltre che per Roncone, s’erano recati alla libreria Spazio Sette, dietro Largo di Torre Argentina, per avere una prova empirica dell’esistenza fisica di Gualtieri.

Sapete la storia di Cristo e Tommaso, no? Appunto. Si trattava di un esperimento scientifico. E ora lo si può confermare: egli esiste. C’è. Esso vive. Fidatevi. La grande maggioranza del pubblico romano, che cammina a testa bassa tra l’incombenza di non precipitare in una buca e il problema di non farsi stritolare dalle scale mobili della metropolitana, non s’è accorta di niente. Ma una scontrosa minoranza anche ieri sera sollevava il dito indicando la sedia occupata da quell'uomo sorridente con occhiali e cravatta che stava seduto vicino al regista Enrico Vanzina. Avrà anche l’aria di essere sconosciuto a tutti, lui compreso, ma il sindaco c'è. Solo che bisogna andarselo a cercare alle presentazioni dei libri, o ai concerti (di solito è lui che suona: la chitarra). Sindaco Suonante Non Identificato (SSNI). Sono d’altra parte questi gli eventi che in genere consentono di tirare fuori ogni tanto Gualtieri dal telo sagomato con il quale gli inservienti del Campidoglio lo coprono la sera per ripararlo dalla polvere al pari degli altri arredi del Palazzo. Tipo i divani. Ma bisogna ammettere che è bravissimo, Gualtieri. Lo ha detto anche Vasco Rossi a proposito della chitarra. E, per quel che vale, lo confermiamo anche noi: il libro di Roncone se l’era letto tutto. Ora ci chiediamo soltanto se, per caso, alla Rai non ci sia un posticino da recensore di libri. E all’occasione anche di suonatore di chitarre, s’intende. Una cosina anche piccola. Ma di rilievo. Anche in seconda serata. Anche con Zanchini o Augias, nel caso. D’altra parte egli eccelle. Non ci sarebbe una cosuzza per Gualtieri? Insomma: perché non ve lo pigliate voi, dai.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.