Il caso
Riaprono Colle Oppio e Garbatella, le sezioni del melonismo
Lavori nella storia sede dei "Gabbiani" di Fabio Rampelli: ospiterà una mostra su Norma Cossetto, uccisa dai partigiani nelle foibe juogoslave. Intanto FdI è pronto a riaprire anche la mitologica sezione dove Meloni entrò a 15 anni
Operai al lavoro, una vedetta di Gioventù nazionale a vigilare: la Colle Oppio è pronta a riaprire. Tutta tirata a lucido: dai pavimenti alle pareti, passando per i bagni nuovi di zecca. La storica sezione della destra italiana, la prima del Msi in Italia nonché la palestra culturale dell’immaginario meloniano sotto l’egida di Fabio Rampelli negli anni ‘90, tornerà a vivere. Il Comune di Roma (a guida Pd), dopo lo sfratto del 2017 a opera dell’allora sindaca M5s Virginia Raggi, ha concesso l’utilizzo di questi settanta metri interrati dalle parti del quartiere Esquilino al “Comitato dieci febbraio”. Che qui dentro, nei locali che hanno formato la classe dirigente di Fratelli d’Italia, ospiterà una mostra permanente su Norma Cossetto, uccisa dai partigiani jugoslavi nelle foibe. Con una curva della storia dunque la Colle Oppio, sezione un po’ esoterica, torna a ospitare il ricordo degli esuli istriani e dalmati che in questa “catacomba” con vista sul Colosseo trovarono riparo e aggregazione.
L’impresa che si è occupata di riportare alla luce l’area ha cancellato i nomi degli scrittori che si trovavano alle pareti (Evola, Papini, Degrelle e naturalmente Tolkien). Rimane la porta d’acciaio che porta giù nella culla della destra romana che ora governa Palazzo Chigi: fuori c’è un tricolore, dentro il simbolo del Fronte della gioventù e la scritta “Circolo Stefano Recchioni”, militante della sezione, ucciso nel 1978 a venti anni durante gli scontri con le forze dell’ordine successivi alla strage nella sezione missina di Acca Larentia. L’operazione Colle Oppio porta la regia discreta di Rampelli, vicepresidente della Camera e capo della storica corrente “Gabbiani”, che ha aiutato il Comitato nelle trattative con il Campidoglio. Ora, se non ci fosse un congresso di FdI di mezzo, la faccenda non sarebbe così simpatica perché a fari spenti c’è anche un’altra sezione pronta a riaprire i battenti. E’ quella della Garbatella, in via Guendalina Borghese 8, dove Giorgia Meloni bussò a quindici anni e mezzo. Era il giorno, così si legge nel libro “Io sono Giorgia”, dell’attentato a Paolo Borsellino: 19 luglio 1992. “La Guendalina”, la chiamano così, era chiusa da anni, da prima del Covid. Adesso che il partito a Roma ha superato le 40mila iscrizioni pare si siano trovate anche le energie, da parte di tutte le anime, per ritirare su le saracinesche. I lavori di ristrutturazione anche qui sono quasi terminati. Il derby tra le sezioni del melonismo è servito. Un passato che torna spesso.