L'intervista

“Ratificare il Mes, solo così l'Italia è credibile”. Parla Cattaneo

Gianluca De Rosa

Il vice coordinatore di Forza Italia auspica che "questa sia la volta buona" per la ratifica del trattato. E agli alleati più scettici dice: "Nessuno ci costringe a usarlo, possiamo stabilire che in caso di eventuale attivazione del meccanismo sia obbligatorio prima un passaggio parlamentare". 

 In un certo senso Alessandro Cattaneo, deputato e vicecoordinatore di Forza Italia, fa al governo un suggerimento molto simile a quello dato ieri anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Parole di assoluto buon senso. “Ratificare il Mes – dice al Foglio – rappresenta una  questione di credibilità per il nostro nostro paese, nessuno ci costringe a usare questo strumento, ma il regolamento è stato approvato da tutti i paesi, resta solo l’Italia, tenerlo bloccato così non ci aiuta”. Due giorni fa il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, in una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha sottolineato di attendere “con impazienza” la finalizzazione del processo di ratifica del trattato del Mes da parte del parlamento italiano. La ratifica arriverà in Aula a Montecitorio il prossimo 24 novembre. Oggi invece Meloni potrebbe affrontare il tema nel corso dell’eurosummit che si svolgerà a Bruxelles. Qualcosa si muove? “Io – dice Cattaneo – francamente lo auspico, spero davvero che sia la volta buona”. La posizione del deputato di Forza Italia è questa da tempo, ma anche lui è consapevole che il governo prova a usare l’argomento come elemento di una trattativa più ampia con la Ue. “Non sono nato ieri – dice – so che il governo e la premier Meloni tengono il tema all’interno di un tavolo di cose da discutere con l’Europa, dalla riforma del patto di stabilità al Pnrr, questo è legittimo e normale. Detto ciò, e con assoluta fiducia nella premier, è forse arrivato il momento di approvare il regolamento del Mes perché, ripeto, esiste un tema di credibilità del nostro sistema paese”. Nella maggioranza però c’è un po’ di imbarazzo. Per Lega e FdI il Mes è stato per tanto tempo uno spauracchio anti europeo. Lo stesso presidente di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani ha chiesto nei mesi scorsi dei miglioramenti. “Ci sono dei temi sostanziali che è giusto porre, ma poi c’è un tema complessivo di credibilità e affidabilità verso il mondo esterno, verso i mercati finanziari, le istituzioni europee e gli altri player internazionali, per coglierlo bene è necessario ratificare il trattato spiegando  agli italiani che non succederà niente, non arriverà nessuna troika.  Inoltre - prosegue il deputato di FI -, per rassicurare i più preoccupati anche dentro la maggioranza, si può stabilire che in caso di eventuale attivazione del meccanismo sia obbligatorio prima un passaggio parlamentare. Nel centrodestra, anche partendo da posizioni e sensibilità diverse, riusciamo sempre a trovare una sintesi, sono sicuro che accadrà anche questa volta”.


Capitolo legge di bilancio.  Forza Italia  è molto critica con l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26 per cento per sugli affitti brevi. “Non siamo convinti che una nuova tassa sia una soluzione e vorremmo approfondire quanto gettito in concreto si otterrebbe rispetto a che tipo di target, perché si rischia di colpire di fatto la classe media, chi magari ha una o due casette in affitto con cui arrotonda il proprio reddito”, dice il deputato di Fi. Intanto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiesto ai parlamentari di maggioranza di limitare gli emendamenti. Forza Italia che farà? “Noi – spiega Cattaneo – presenteremo alcuni emendamenti: pochi ma buoni e in un’ottica  di gruppo, seguendo una disciplina di maggioranza che sarà decisa negli incontri dei prossimi giorni”.


Nel partito  è in corso una riorganizzazione. Dopo il rientro di Letizia Moratti, alcuni giorni fa è stato il turno dell’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Ieri invece sono stati nominati undici nuovi responsabili dei dipartimenti tematici del partito. Dai fedelissimi di Tajani Maurizio Casasco (economia) e Carlo De Romanis (turismo) a Valetina Aprea, una vita politica a fianco di Moratti, che curerà il dipartimento Istruzione. Tra i nomi anche i due ex leghisti, Flavio Tosi (politiche venatorie) e Roberto Cota (semplificazione e sburocratizzazione). “Stiamo rafforzando un lavoro del partito sui contenuti e provvedimenti”, dice Cattaneo. “Nei dipartimenti verrà elaborata la linea politica in un confronto costante con le figure apicali, ma soprattutto con i professionisti, le associazioni di categoria e gli altri stakeholder. Tutto il lavoro sarà poi consegnato a ministri e parlamentari, un modo sano di procedere per un partito che funziona”.