Bruxelles
Gentiloni: "Riformare il patto di Stabilità o si torna alle regole pre-Covid"
Il commissario europeo all'economia lancia un monito all'Eurogruppo in vista dell'Ecofin in programma oggi
Nella giornata di oggi tra i palazzi dell'Unione Europea è previsto l'Ecofin (Consiglio di economia e finanza) e sul tavolo resta la riforma del Patto di Stabilità. Il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni nella giornata di ieri ha lanciato un monito perché la riforma faccia passi avanti: "Se si raggiunge un accordo sulle nuove regole di bilancio, ci sarà una fase di assestamento tra la fase attuale e quella successiva" dice Gentiloni. Ma, in caso contrario, "tornerebbero in vigore le regole precedenti", cioè quelle del periodo pre-Covid. "Il tempo non è illimitato" ha concluso.
La riforma del patto di Stabilità non convince pienamente il governo italiano per l'aspetto che riguarda gli incentivi agli investimenti. Secondo quanto riporta La Stampa, il ministero del Tesoro sta valutando l'ipotesi di ritornare alle vecchie regole piuttosto che portare a casa una riforma non perfetta per le necessità del paese. All'Ecofin di oggi è difficile che ci sarà un accordo sulla riforma. In ogni caso la Spagna presenterà la sua proposta in qualità di presidente di turno del semestre: una "landing zone", o "zona di atterraggio", cioè un compromesso per cercare un'intesa almeno sui principi cardine della riforma. Ma quest'eventualità può essere che slitti all'incontro dell'8 dicembre.
Sulla riunione di oggi resta comunque "fiducia" da parte del commissario Gentiloni che si raggiunga una "nuova opportunità per fare ancora un passo avanti verso un accordo". Raggiungere un accordo entro la fine dell'anno - ha detto arrivando al Consiglio - è molto importante per diversi motivi, uno dei quali è che conosciamo le difficili prospettive economiche che abbiamo". Sono tre i motivi principali, dice ancora Gentiloni: "Sulle regole fiscali è essenziale per quello che viene chiamato atterraggio morbido, in secondo luogo per dare certezza ai mercati finanziari e in terzo luogo perché nella prospettiva dell'economia europea abbiamo bisogno di stabilità sul debito pubblico e della possibilità di sostenere la crescita e gli investimenti".
Il commissario ha parlato anche delle prospettive dell'area Euro, portando i dati dell'inflazione, che è "al più basso livello da due anni (2,9% a ottobre) e la resilienza del mercato del lavoro, tra le seconde la leggera contrazione dell’attività economica nel terzo trimestre". Tuttavia capire in che direzione andrà l'economia e quanto velocemente passeremo da una fase di contrazione alla ripresa della crescita è "molto presto per dirlo".
Nell'Eurogruppo di ieri, inoltre, il Single resolution board, l’autorità di risoluzione europea, ha preparato una nota per quanto riguarda il Mes: "Se il trattato del Meccanismo europeo di stabilità non dovesse essere ratificato, il rischio di non avere abbastanza liquidità per una risoluzione aumenterà e potrebbe diventare rilevante anche per le banche più piccole delle banche globali". Il riferimento è soprattutto all'Italia, unico paese a non aver ancora controfirmato la riforma del Meccanismo.