antisemitismo a sinistra
Le sagge parole del papà di Elly Schlein sui gravi peccati delle sinistre quando si parla di ebrei
"L'antisemitismo purtroppo non è una novità, ma gli episodi e i numeri stanno diventando preoccupanti", dice il politologo. I partiti progressisti prendano appunti
Melvin Schlein, padre di Elly Schlein, è stato intervistato domenica sul Corriere del Ticino. Ma esattamente cosa ha detto il papà della segretaria del Pd, oltre alle parole sul medio oriente? Sentite: “La situazione al confine con la Striscia non è mai stata semplice. Anche negli anni ‘60 dormivamo con il mitra sotto il letto”. Davanti alle immagini dei massacri di un mese fa la reazione in casa Schlein – scrive il giornalista che lo ha intervistato, Davide Illarietti – è stata di “orrore e grande preoccupazione” anzitutto per parenti e amici che vivono in Israele – “ne ho diversi” – ma anche per il contesto generale. “Non è la prima volta che assistiamo a un esacerbarsi del conflitto, spesso a seguito di fasi di distensione come quella inaugurata dagli accordi di Abramo, e devo dire che non sono molto ottimista sulle prospettive di risoluzione”.
L'antisemitismo? “Anche questa purtroppo non è una novità, ma la frequenza degli episodi e i numeri che arrivano ad esempio dalla Francia fanno impressione. Sul tema ho imparato sulla mia pelle, pur crescendo in una famiglia che non andava quasi mai in sinagoga. Per gli altri un ebreo è sempre un ebreo. Una volta mi riempirono di lividi. Come molti ebrei ho scoperto di esserlo in questo modo: io non lo sapevo, me lo hanno insegnato gli altri”. Purtroppo, conclude, “una certa parte della sinistra” a causa di posizioni post-colonialiste “purtroppo ha finito per unirsi alle file dell’antisemitismo storico, quello di destra che è sempre lì, non se n’è certo andato. È un male che ci portiamo dietro, sempre pronto a risvegliarsi e ora ha trovato nuova forza”. Papà Schlein dice anche che “Elly ha invocato con forza la tregua umanitaria. Non ci vuole un esperto per capire che una decina di comandanti di Hamas uccisi non valgono migliaia di vittime civili, il prezzo dell’operazione militare è sproporzionato e per Israele è un errore strategico”. Ma il messaggio di fondo resta: cara sinistra, sull'antisemitismo non chiudere gli occhi. E il 7 ottobre evita di cancellarlo, grazie.