l'intervista
Don Patriciello: “Lollobrigida? Ha fatto bene a fermare il treno. Lo stato doveva essere a Caivano”
"Basta polemiche e ridicolizzazioni. E' normale che il ministro abbia fatto di tutto per venire all'inagurazione di Parco verde. Il governo sta dando risposte: è sotto gli occhi di tutti". Parla il parroco anti camorra
“E’ normale che il ministro Lollobrigida abbia fatto di tutto per esserci a Caivano. Va capito, lo aspettavano comandanti dei carabinieri, esponenti della società civile, sottosegretari, ma soprattutto i cittadini. E’ bello quando lo stato dimostra di voler essere così presente”. Don Maurizio Patriciello al Foglio spiega perché “assolve” l’esponente di FdI. E al tempo stesso confessa di non capire le polemiche che sono seguite all’inaugurazione del Parco verde, martedì scorso, nel comune alle porte di Napoli. “Le ho lette e mi hanno lasciato una grande amarezza. Sono molto perplesso”, dice lui in questo colloquio. “Non voglio entrare nel merito della questione. Non so se fosse o meno nelle prerogative del ministro bloccare il treno e scendere alla prima fermata utile. Quello che voglio dire è che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sono passati meno di tre mesi dalla visita di Meloni a Caivano. Nessun governo aveva mai fatto così tanto in così poco tempo per noi”. L’ultimo in ordine di tempo a prendersela con il ministro Lollobrigida è stato il presidente della Campania Vincenzo De Luca, che ha parlato di “pellegrinaggio” ironizzando sulla pratica dei ministri in visita: “Bisognerebbe montare una tenda per ospitarli”, ha detto. “Ecco, De Luca è stato il primo a dire che lo stato a Caivano era assente. Per questo, non c’è nessun segnale migliore della presenza del governo, che rappresenta lo stato centrale. Io sono il primo a riconoscere quando è il momento di criticare, di lamentarsi. Ma poi bisogna anche essere in grado di dire grazie, di applaudire, come adesso”.
Già nelle scorse settimane, in seguito alla visita della premier e dell’invito a Palazzo Chigi, il giudizio positivo di Don Patriciello, conosciuto soprattutto per l’impegno portato avanti contro la camorra, aveva acceso delle polemiche tra i vari partiti. “Eppure il mio non è un giudizio politico”, ci tiene a precisare lui. “Ridicolizzare chi è venuto a manifestare la presenza dello stato sul territorio, lo trovo ingeneroso”. Secondo il parroco di Caivano, peraltro, dire che quella di martedì è stata la semplice inaugurazione di un parco a cui si poteva tranquillamente rinunciare non rende giustizia all’evento. “Quel luogo era un cadavere in stato di decomposizione e vederlo risorgere è qualcosa che dovrebbe far piacere a tutti. Il parco non è ancora completo, ma è già qualcosa”. In più, secondo il ragionamento di Don Patriciello, la voglia di esserci da parte del ministro si giustifica anche con una portata più ampia, che non si limita alla sola Caivano ma guarda a tutte le periferie del paese, soprattutto quelle del sud. “Perché è vero che assurgiamo a icona di tutte le periferie d’Italia. Per questo l’inaugurazione dell’altro giorno era qualcosa di più vasto. E il messaggio che abbiamo mandato è qualcosa che riguarda tutto il paese”.
Fatto sta che l’impegno del governo, stando alla testimonianza del parroco, non si esaurisce a un momento di grande visibilità come quello di martedì: “Già oggi avrò ospite la ministra Roccella. Ripeto, io tra destra e sinistra non faccio distinzione. Non do valutazioni politiche. Mi interessa solo che la premier, quando è venuta qui a fine agosto, mi abbia fatto delle promesse. Ebbene, quelle promesse le stanno mantenendo. E io questo non posso non dirlo”.