il colloquio
“Le europee? La Lega mai con i socialisti. FdI e FI? Non lo so”, dice il vicesegretario Crippa
Il voto per il Carroccio è l'unico contro la sinistra? "Noi siamo granitici nelle nostre idee. Lavoriamo per l'unità del centrodestra, ma andiamo dritti per la nostra strada. Non accettiamo ultimatum. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Un patto anti-inciuco? Vedremo"
Di ultimatum e doppi giochi, per il momento, non vuole sentirne parlare. “Perché la Lega lavora per l’unità del centrodestra”. Poi ci sono i distinguo: “Detto questo noi siamo e resteremo fedeli alle nostre idee. Mai coi socialisti. Noi andiamo dritti per la nostra strada”. Il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa, sempre richiestissimo in Transatlantico, lo assicura: “Non ci sarà nessuna giravolta sulla strada che porta a Bruxelles e gli alleati di oggi resteranno tali anche dopo le elezioni. La nostra posizione in Europa è nota da tempo e non cambierà”, dice al Foglio. La prima, plastica, dimostrazione arriverà domenica prossima a Firenze, davanti a qualche migliaio di militanti, con l’evento europeo convocato dalla Lega. Si terrà alla Fortezza da Basso: sul palco si alterneranno Matteo Salvini, a fare gli onori di casa, e gli altri leader della destra europea che fanno capo al gruppo Identità e democrazia. Questa mattina sarà proprio il segretario del Carroccio a presentare la manifestazione alla Stampa estera. E’ già campagna elettorale. A Firenze sono attesi, tra gli altri, la leader del partito tedesco Afd Alice Weidel, (forse) il vincitore delle elezioni olandesi Geert Wilders, e soprattutto Marine Le Pen del Rassemblement national. Oltre agli amici austriaci e portoghesi, per dirla con le parole dello stesso Salvini. Tutto il meglio (o il peggio) del nazionalismo in Europa.
Non ci saranno invece Forza Italia e Fratelli d’Italia. Con loro, con gli alleati di casa, in chiave europea (e non solo) la quadra è ancora lontana. Forse non si troverà mai. Così dalle parole che Crippa consegna al Foglio sembra di capire che l’unico voto certamente contro Macron, socialisti e sinistra europea sia quello per la Lega. Siete la polizza per gli elettori di destra? “Noi siamo granitici e certamente resteremo coerenti con le nostre convinzioni e con le nostre idee”. E gli altri? “Gli altri non lo so, ognuno fa le scelte che ritiene. Nel caso si assumeranno le loro responsabilità davanti agli elettori. Di certo noi non saremo alleati dei socialisti per nessuna ragione”, ribadisce il vicesegretario, rivendicando la piattaforma – e le amicizie politiche – su cui poggia la prossima iniziativa del suo partito.
E però, facciamo notare al numero due del Carroccio, la Lega sembra stretta tra due fuochi, a rischio isolamento. Da un lato c’è Forza Italia che continua a usare parole durissime contro Le Pen e i vostri sodali. Vi invitano a fare un passo indietro, a rivedere la vostra posizione. “Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, non siamo disposti ad accettare alcun ultimatum, da parte di nessuno”, spiega ancora Crippa. Dall’altra parte c’è Fratelli d’Italia, passata dall’uscita dall’euro agli accordi con il cancelliere Olaf Scholz. Sono sono noti inoltre i buoni rapporti di Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen. E non è un mistero nemmeno che la premier voglia spendere la propria centralità europea e giocare un ruolo da protagonista nelle scelte della prossima Commissione. Se ne è avuto un assaggio in questi mesi, quando su varie questioni Meloni si è posta su una linea diversa rispetto agli storici alleati Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki. Ma non è che FdI sta giocando su più fronti, non temete il doppio gioco? “Non ci preoccupano le manovre di Fratelli d’Italia. Perché siamo convinti delle nostre scelte. Non abbiamo nulla da temere e di certo non molleremo il Rassemblement national né gli altri. E poi vedremo dopo, con i voti”. Nel 2018, alla vigilia delle elezioni politiche, Meloni organizzava manifestazioni anti-inciucio rivolte a Salvini e Berlusconi, per scongiurare capriole e larghe intese. Erano forse altri tempi, ma oggi la situazione sembra ribaltata. Tanto che avanza una suggestione: ma non è che questa volta sarà la Lega a fare una proposta dello stesso tipo per le europee. “Non è all’ordine del giorno, non stiamo discutendo di questo. Si tratta di ricostruzioni giornalistiche”, dice Crippa, pur non escludendo che in futuro le cose possano prendere un’altra forma. “Vedremo, vedremo...”, aggiunge con una risata.
E’ anche una questione di posizionamento e possibilità elettorali. Se FdI si fa più moderato, a destra si aprono spazi e la linea dura potrebbe essere più che un’opzione. Senza dimenticare la delicata partita delle regionali, che riguarda Abruzzo, Basilicata e Sardegna dove Fratelli d’Italia si oppone alla riconferma del leghista Solinas, governatore uscente. “Noi non mettiamo veti su altri candidati, non è piacevole che alcuni invece ne mettano sui nostri”, è il mantra riproposto da Crippa, questa volta a livello locale. Anche da qui, passeranno gli equilibri per le prossime europee.
La prossima Commissione