frattura ecologista
Evi rompe con i Verdi: "C'è patriarcato". Bonelli: "Sciocchezze, cavalca la cronaca"
La co-portavoce del partito ecologista si dimette e denuncia atteggiamenti maschilisti dei dirigenti. "Siamo l'unico partito con la parità di genere", risponde il leader, che attribuisce la decisione della ex-cinquestelle alle divergenze sul tema delle alleanze per le europeee
La deputata Eleonora Evi si è dimessa da co-portavoce dei Verdi, denunciando gli atteggiamenti “patriarcali” e “paternalistici” del leader Angelo Bonelli. “Non sarò la marionetta del #pinkwashing”, dice nella lettera con cui annuncia le sue dimissioni. E motiva la sua scelta parlando di “deriva autoritaria e autarchica del partito”. Ma Bonelli non ci sta e spiega al Foglio: “L’accusa di patriarcato non ha senso, siamo l’unico partito con la parità di genere al suo interno. Evi fa riferimento alla questione femminile ma è solo un modo di cavalcare il tema del momento. Sono un po’ spiazzato e mi chiedo quale sia la ragione reale di questa decisione. Credo che c’entri la questione delle alleanze alle europee, lei è contraria a presentarsi insieme a Sinistra Italiana. Ma, come le ho detto tempo fa, ci siamo alleati con loro solo 10 mesi fa”.
Questione di alleanze, quindi. Evi è stata eurodeputata dal 2014 al 2022, eletta con il Movimento 5 stelle che ha lasciato nel 2020 per divergenze sui temi del Mes e della Pac, politica agricola comune. L’anno successivo è entrata nei Verdi, diventando co-portavoce insieme a Angelo Bonelli, ruolo che però negli ultimi mesi le è iniziato a sembrare solo “di facciata”. Scrive infatti nella lettera: “I vecchi dirigenti hanno iniziato a fare muro contro di me perché avevo idee diverse”. Quali fossero queste idee diverse si può intuire dalla storia recente di Europa Verde: Evi era sempre stata in difficoltà sul tema dell’invio di armi in Ucraina, da tempo criticava Bonelli per la mancanza di partecipazione all’interno del partito e alle ultime regionali del Lazio aveva creato più di qualche discussione la scelta di appoggiare il candidato del Terzo polo invece che quella del M5s. “Per un partito che tra i suoi obiettivi ha quello di difendere la biodiversità, è deludente constatare che questo valore non si riesca ad applicarlo all’interno del partito stesso”, conclude Evi nella sua lettera.