Andrea Delmastro (foto LaPresse)

L'intervista

"Delmastro ha fatto del dossieraggio: non possiamo tacere", dice dal Pd Anna Rossomando

Marianna Rizzini

La vicepresidente Pd del Senato e il caso del sottosegretario rinviato a giudizio: "Non può rimanere al governo"

Non si dimette ed è “orgoglioso” di ciò che ha fatto, Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia ed esponente di spicco di Fratelli d'Italia rinviato a giudizio con l'accusa di rivelazione di segreto per il caso Cospito (rivelazione al collega Giovanni Donzelli), e per questo tallonato da Pd, M5s e Avs con un'unica voce: dimettiti. Lui, Delmastro, dice al Corriere della Sera che “sarà uno dei pochi, sotto il profilo giuridico, che in dibattimento sarà dalla stessa parte della barricata dei pm”, mentre il Pd, che nei giorni in cui scoppiava il caso Delmastro era andato in delegazione a visitare in carcere l'anarchico Cospito, sostiene che il fatto che Delmastro sia stato rinviato a giudizio conferma che c'è stata una volontà di colpire l'opposizione.

“Per farlo il sottosegretario si è mosso in modo non corretto, dando segno di indifferenza o ignoranza del rispetto delle regole”, dice l'ex ministro Andrea Orlando al Domani. Non è sulla stessa linea, da Azione, Carlo Calenda: “Io non penso si debbano chiedere le dimissioni per rinvii a giudizio ma per comportamenti”, dice l'ex ministro a La7: “Quello che ha fatto Delmastro è grave. Ho l'impressione che Meloni sia circondata da una classe politica non all'altezza e questo è un problema, ma le mozioni di sfiducia finiscono per rafforzare le posizioni dei ministri. E' una mossa pubblicitaria che non porta a nulla”.

Ma il Pd insiste. E la vicepresidente dem del Senato Anna Rossomando ribadisce la necessità di una mozione di censura. Non solo: “Chiediamo che il ministro della Giustizia Nordio venga in Aula a riferire”, dice Rossomando al Foglio: “Forse, aggiungo, visti i commenti, alla maggioranza sfugge la gravità dell'accaduto, tantopiù che Delmastro, da quel che dice, rifarebbe tutto”.

   

Anna Rossomando (foto LaPresse)  
   

La via giudiziaria e quella politica corrono disgiunte. “La nostra è una denuncia tutta politica, nell'interesse dell'intero paese”, dice la vicepresidente del Senato: “A prescindere dall'esito del processo, ci sono tre elementi oggettivi che rendono indispensabile una mozione di censura che non può che avere lo sbocco delle dimissioni. Primo: le informazioni di cui era entrato in possesso Delmastro, in virtù della carica ricoperta al governo, non erano divulgabili. Secondo: Delmastro invece le ha divulgate, su richiesta di Donzelli, sapendo che Donzelli ne avrebbe fatto un uso politico contro un partito d'opposizione. Terzo: non è opportuno, nell'interesse del paese, visto l'accaduto e viste le dichiarazioni del sottosegretario – che dice che rifarebbe tutto quello che ha fatto – che Delmastro mantenga la funzione al governo, continuando ad avere accesso ad informazioni riservate e non divulgabili, visto che in quel caso le ha rivelate a un collega di partito che a sua volta le ha utilizzate per fare dossieraggio e colpire le opposizioni, mettendo inoltre a rischio la delicata attività delle forze dell’ordine. Questo è molto grave in una democrazia liberale e noi quindi non possiamo tacere”. Il caso Delmastro piove su un panorama di tensione politica-magistratura dopo il caso Crosetto: “Si sta riaccendendo il conflitto politica-magistratura che era stato in parte e con fatica superato negli ultimi anni”, dice Rossomando, “e questo – altro rammarico – è il modo migliore per non fare riforme utili”.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.