l'intervista

Bertolaso: “La figuraccia sulle Olimpiadi Milano-Cortina ha pesato su Expo”

Gianluca De Rosa

Non solo una città "degradata e senza un'amministrazione" nel giudizio dei delegati del Bie. Secondo l'ex capo della Protezione civile ha contato anche "l'imbarazzante vicenda" della pista per le gare di bob. "E' la prima volta che una gara olimpica si disputerà fuori dal paese che organizza l'evento"

Altro che Roma, il problema questa volta è Milano. “Se non riesci a organizzare bene le Olimpiadi invernali perché la comunità internazionale dovrebbe darti l’Expo?”. E’ una lettura particolare quella che offre al Foglio Guido Bertolaso sulla disfatta di Roma nella corsa all’assegnazione dell’Expo del 2030. “Nella sconfitta – sostiene l’ex capo della protezione civile, oggi assessore al Welfare di regione Lombardia – ha pesato sicuramente il cambio di governo, fu Draghi a ufficializzare la candidatura, e anche il diverso colore politico tra l’attuale esecutivo e il comune di Roma, ma sono entrambi aspetti assolutamente minori rispetto al concetto fondamentale del perché Roma non è stata scelta questa volta”. E qual è allora questo concetto fondamentale? “Beh – dice Bertolaso – i delegati avevano senz’altro davanti agli occhi la vicenda delle Olimpiadi che si terranno nel 2026 tra Milano e Cortina, l’organizzazione della Fondazione per le Olimpiadi invernali ha fatto una figura pessima con la vicenda della pista di bob che non c’è: per la prima volta nella storia delle Olimpiadi una gara non si terrà nel paese che ospita l’evento, si rende conto della gravità della questione? Questo ovviamente non ci ha aiutato e l’ha pagata anche Roma”. 


Altro che rifiuti, assenza di trasporto pubblico e degrado diffuso, nella clamorosa batosta rimediata martedì a Parigi dalla capitale c’entra, sostiene Bertolaso, anche la figuraccia fatta dal nostro paese con il Comitato olimpico. “Sia chiaro – aggiunge subito l’assessore –  ovviamente conta anche lo stato pietoso in cui versa la capitale: quando i delegati sono venuti avranno visto in che condizioni è ridotta la città più bella del mondo. Non basta pulire le strade il giorno prima, o farli girare con i lampeggianti per evitare il traffico che c’è, le persone non sono nate ieri mattina, si saranno resi conto del degrado di una città che non è neanche capace di smaltire i rifiuti. Se sommi la pessima gestione all’imbarazzante vicenda della pista di bob non riesci a biasimare i delegati che non hanno votato Roma”. Il prof. Sabino Cassese, sul Foglio,  per risanare la situazione, ha proposto di commissariare la città: “Un governatorato per 15 anni gestito da tre generali di corpo d’armata”. “Una cosa è certa – risponde l’ex capo della Protezione civile – in questi ultimi dieci anni l’unico momento in cui Roma è stata governata bene è stato durante il commissariamento del prefetto Francesco Paolo Tronca, dopo c’è stato il disastro totale, quindi capisco la suggestione, ma la verità è che i partiti dovrebbero tirare fuori candidati sindaci con le palle che vogliano bene alla città e si sentano romani fino al midollo”. 


Olimpiadi e degrado romano a parte,  il governo, ha fatto la sua parte nella corsa a Expo? “Quando vincemmo l’Expo del 2015, ed era il 2006, il governo Berlusconi s’impegnò in modo determinato e convinto per far vincere Milano, se ne occupò personalmente insieme al sindaco Moratti, ci riuscirono perché ci fu un lavoro continuo sulla città e di promozione  a tappeto in tutto il mondo, serviva questa attività anche questa  volta”. Anche il governo Meloni dunque ha sbagliato? “No, non ho detto questo, il governo non c’entra niente con questa vicenda, semmai mi ha stupito un’altra cosa. Quale? “E’ un fatto che è passato inspiegabilmente sotto silenzio”, dice Bertolaso. “Perdere con Riad ci può anche stare ma non gli si può rendere il lavoro così semplice: è possibile che a poche settimane dal voto l’As Roma metta sulla sua maglia lo sponsor ‘Riad season’ al posto della scritta SPQR? Il sindaco Gualtieri dov’era?”. Ma la Roma è una società privata... “Ma cosa c’entra?”, sbotta l’ex capo della Protezione civile. “La Roma ha o no il simbolo della città di Roma come stemma, la Lupa? Gualtieri doveva chiamare il presidente della società e dirgli ‘senti amico, ma tu lo stadio nuovo lo vuoi fare o no? Allora la prima cosa che fai è togliere quello sponsor’”