Matteo Salvini - foto Ansa

le polemiche nella maggioranza

Forza Italia prende le distanze dagli alleati di Salvini a Bruxelles: "Siamo incompatibili"

Il leader del Carroccio rincara le critiche all'Ue: "La Lega vuole un'Europa diversa". E nella maggioranza si rimarcano le distanze dopo la kermesse con i sovranisti a Firenze. FI: "Non possiamo fare alleanze con chi la pensa diversamente"

Il day after della kermesse organizzata da Matteo Salvini con le forze sovraniste a Firenze, che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale per le europee 2024, si porta dietro polemiche con gli alleati di governo. Da una parte il leader della Lega punta il dito contro banchieri, burocrati e l'Unione europea - e lo fa ancora oggi, rilanciando su X un suo intervento - dall'altra il ministro meloniano Francesco Lollobrigida e i colonnelli di Forza Italia prendono le distanze dai toni e dagli alleati del Carroccio in Europa. "I toni usati in maniera forte contro l'Europa, ieri, da alcuni antieuropeisti, non sono i nostri toni, per cui è ovvio che c'è una incompatibilità di fondo", ha commentato Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento Ue: "Penso che eventi come quelli di ieri a Firenze facciano solo parte di una strategia di campagna elettorale e di comunicazione". 

Un pensiero condiviso anche da Raffaele Nevi, vicepresidente vicario del gruppo alla Camera e portavoce di Forza Italia. "Penso che sbagli Salvini ad andare appresso a personaggi che sono un po' particolari, se vogliamo usare un eufemismo. La questione è una questione politica: non possiamo fare alleanze con chi la pensa diversamente da noi", ha detto ad Agorà su Rai Tre questa mattina. "L'impressione – ha aggiunto – è che stia dalla parte sbagliata. Noi siamo nel Ppe, e andiamo avanti per la nostra strada per cambiare e non distruggere l'Europa dove vorremmo che ci fosse una 'maggioranza Tajani' come quando venne eletto presidente del Parlamento europeo. Ma per fare questo occorre votare il Ppe evitando di disperdere i voti dal centrodestra europeo". 

 

 

Nonostante le puntualizzazioni degli alleati di governo, di centrodestra unito anche a Bruxelles, Salvini continua a parlare. Lo ha fatto ancora oggi in un tweet su X nel quale attacca la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola: "C'è chi ripropone l'inciucio con le sinistre, che ha portato l'Europa ai problemi di oggi, e chi pensa a un futuro di benessere fondato su lavoro, sicurezza e libertà, guidato dal centrodestra unito anche a Bruxelles". Metsola, che mercoledì sarà ricevuta dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, oggi era a Caserta per l'apertura della campagna elettorale delle europee del Pd e da lì ha rilanciato la "maggioranza Ursula" come antidoto al sovranismo di Salvini&co. 

 

 

Al tweet di Salvini ha risposto il vicepresidente della Camera di Fratelli d'Italia Giorgio Mulè: "Siamo proprio incompatibili" ha detto a Tagadà, su La7: "Per quanto riguarda Forza Italia abbiamo dichiarato già da molto tempo e pubblicamente l'assoluta e totale incompatibilità, in qualsiasi scenario, di allearci con partiti come Afd in Germania, Wilders in Olanda e Le Pen in Francia, che hanno idee e valori inconciliabili e in contrasto con la nostra stessa essenza, non tanto di popolari europei, ma proprio di persone con diversa sensibilità. Su questo non c'è alcuna possibilità di intesa nè di inciucio, per usare le parole di Matteo Salvini, con queste formazioni che anche a Firenze hanno dato libero sfogo alle loro pulsioni/idee che non ci potranno mai, mai appartenere", ha concluso. 

Con queste premesse, anche le parole dello stesso Salvini suonano come un allarme per Forza Italia. In un altro messaggio su X, il leader della Lega se l'è presa con il binomio Europa-tasse, in un video con una spilla della Lega all'occhiello e completo blu: "Sono a Bruxelles oggi da ministro per evitare una nuova tassa europea, questa volta sui porti italiani. Questa è l'Europa che non ci piace, quella della tassa sulle auto, sulla casa che costerebbe agli italiani fino a 50mila euro. La Lega vuole un'Europa diversa. Meno tasse e obblighi e più sicurezza. Tutela dei confini, della salute, e del lavoro dei cittadini. Cambiare l'Europa si può, anzi, si deve".

 

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