a bruxelles
“Meloni è la sorella di Le Pen”, parola di capogruppo lepenista in Ue
"Giorga come Marine sono due donne di destra e vincono in quanto donne di destra” tanto “quando saremo al governo anche noi dal Ppe verranno a bussare pure alla nostra porta”. Parla l'eurodeputato del Rassemblement National, Jean-Paul Garraud
Bruxelles. Separate in Europa ma unite nei valori. “Tra Giorgia e Marine c’è una somiglianza che non si può non notare”. A spiegarlo al Foglio è Jean-Paul Garraud, il capogruppo all’Eurocamera del Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen. “Non voglio immischiarmi nelle questioni italiane ma è evidente quanto Meloni sia estremamente simile a ciò che noi siamo e a ciò che Le Pen rappresenta”, spiega Garraud che sottolinea come “Le Pen sia stata un esempio per le destre di tutta Europa e come oggi lo sia anche Meloni, due leader che a tratti hanno preso ispirazione l’una dall’altra”.
Eppure gli eredi del Front National di Jean-Marie Le Pen sono stati bollati come “impresentabili” dal vicepremier Tajani e dal leader dei popolari Manfred Weber che li hanno esclusi da qualsiasi coalizione europea, corteggiando invece i loro alleati europei della Lega di Matteo Salvini. “Monsieur Tajani cerca di utilizzare contro di noi il vecchio schema della demonizzazione, come fece François Mitterrand nel 1981, uno schema che oggi è completamente fuori luogo”, continua il francese, il cui debutto alla politica nazionale nel 2002 arrivò con l’elezione a deputato nelle liste dei repubblicani sconfiggendo nel suo collegio proprio Gilbert Mitterand, il figlio dell’ex presidente francese.
Passato con Le Pen nel 2018 Garraud sottolinea come “oggi il Rassemblement National sia considerato in Francia come un partito pronto per governare, un partito che Marine Le Pen ha saputo trasformare e liberare dei vecchi simboli e dei vecchi pregiudizi”, amplia il paragone tra le due leader il politico francese. Da respingere al mittente quindi le avance del Ppe a Meloni perché “Giorga come Marine sono due donne di destra e vincono in quanto donne di destra” tanto “quando saremo al governo anche noi dal Ppe verranno a bussare pure alla nostra porta”. Con numeri che li danno oltre al 25 per cento infatti i lepenisti si preparano a essere una delle delegazioni più numerose all’eurocamera nella prossima legislatura Ue e non negano che l’attuale separazione delle destre europee in due gruppi, quello di Id dove loro siedono assieme all’alleato Salvini e quello di Ecr guidato da Giorgia Meloni, stia stretto al loro progetto di Europa. “Ci sono molte ragioni tattiche ma poche politiche, personalmente non escludo nulla in merito al fatto che possano esserci domani delle ricomposizioni con nuovi partiti o anche nuovi gruppi con un nuovo nome: niente è da escludere se i numeri ci daranno ragione”, sottolinea Garraud.
“I rapporti con Salvini sono più che solidi e tra Matteo e Marine c’è amicizia” continua Garraud ma i francesi vogliono qualcosa di più che lo status quo attuale. In ballo tra i due gruppi in questi giorni c’è anche la sorte dell’ungherese Orbán, dato in avvicinamento all’Ecr di Meloni. “Sentiamo dire che Orbán sia oggi più vicino ad Ecr che a noi, il che ci sorprende poiché le sue politiche sono molto simili a quelle di Le Pen e Salvini” punge il francese. Tatticismi che fanno “perdere d’impatto all’onda delle destre” conclude Garraud che invece sogna “l’avvento di un movimento sovranista europeo”.
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