(foto Ansa)

tensioni nel campo largo

“Basta sbeffeggiare il Pd. Conte abbia rispetto”. Parlano Alfieri e Quartapelle

Luca Roberto

La capogruppo dem in commissione Esteri alla Camera: "Spetterà a Schlein dire da che parte stiamo. Non quella del populismo dell'ex premier". Il responsabile Pnrr: "Per difendere la nostra comunità non staremo zitti. Certe parole ostacolano il lavoro sui territori"

“Gli insulti qualificano più chi li fa di chi li riceve”. La deputata del Pd Lia Quartapelle risponde così alle ultime provocazioni di Giuseppe Conte. Il capo politico del M5s ha parlato dei dem come degli “spocchiosi”, chiudendo a ipotesi di federazione o di allargamento del campo largo, perché “Schlein al massimo può federare le correnti del Pd”, ha detto. “Dimostra che la sua è solo un’altra faccia del populismo, molto simile a quella della premier Meloni”, spiega ancora la capogruppo dem in commissione Esteri. “Sul Mes, sull’Ucraina, sull’idea di Europa, Conte ha posizioni così vaghe che è difficile credere di poter costruire un percorso comune. A me sembra che continui a provare un’irresistibile attrazione nei confronti di Salvini. Su alcuni temi hanno posizioni che si sfiorano”.

Ieri era stata la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno a esprimere tutti i dubbi della comunità dem sulle continue sparate dell’ex premier: “Il M5s è nato con l’allergia alle alleanze democratiche e progressiste. Dopo l’esperienza di governo si immaginava una crescita, dall’età adolescenziale a quella adulta. Evidentemente eravamo troppo ottimisti”, ha rimarcato. Dichiarazioni che subito hanno fatto storcere la bocca ai grillini. “Picierno si esprime come Matteo Renzi e spesso vota come Giorgia Meloni. Da lei non accettiamo nessuna lezione di progressismo”, hanno risposto in una nota gli europarlamentari del M5s. Parole che ha lasciato di sasso la stessa Picierno: “Uscita scomposta”. “Ecco, potevano benissimo muovere delle critiche politiche. Invece hanno scelto l’attacco personale. Questo alzare continuamente i toni però non aiuta”, dice al Foglio Alessandro Alfieri. Anche il senatore, responsabile del Pnrr nella segreteria Schlein, non ha affatto gradito le parole di Conte. “Per costruire un percorso unitario ci vuole tutt’altro atteggiamento. La nostra comunità non merita di essere sbeffeggiata. Non staremo zitti e non permetteremo che ci venga rivolta qualsiasi tipo di offesa. A volte ci sono degli eccessi che sono inaccettabili”. Anche perché il rischio è che il rapporto si logori a un livello tale che poi tornare indietro non potrà più essere possibile. “Io sono convinto che il Pd debba fare il Pd e il M5s debba fare il M5s, a maggior ragione in un elezione che prevede un sistema proporzionale. Però Conte deve sempre avere chiaro in testa che l’avversario è la destra, non noi. Altrimenti, con i continui attacchi, si mette a repentaglio il lavoro che molti dei nostri stanno faticosamente portando avanti sui territori per costruire delle alleanze nelle città, nelle regioni”.

 

Il problema non sono soltanto le amministrative. Ma anche quello che si riuscirà a costruire un minuto dopo le europee. “Capisco la sovrapposizione di elettorati, la competizione elettorale, competition is competition, ma se ci facciamo la guerra si mette a repentaglio quello che potrà essere il dopo. Il registro linguistico e i toni non possono superare certi limiti”, aggiunge ancora il senatore. Il terreno populista su cui vorrebbe poter giocare la competizione elettorale il M5s, peraltro, per il Partito democratico rappresenta anche un problema di compatibilità sui temi e sull’agenda. “Perché è chiaro che non si possono trovare punti di contatto con chi sull’Europa, su Israele, sul sostegno all’Ucraina continua a essere così ambiguo”, spiega Quartapelle. La deputata dem rimane convinta che nell’avvicinarsi alle elezioni europee, “la tensione inevitabilmente salirà. E però a noi spetterà ribadire da che parte stiamo. E cioè non dalla parte del populismo di Conte”. Forse che la segretaria Elly Schlein dovrebbe essere più vocale nel chiedere il rispetto della comunità del suo partito, continuamente presa di mira? “Eppure non credo che abbia molto senso rincorrere le dichiarazioni quotidiane che arrivano da Conte e dai Cinque stelle”, dice ancora Quartapelle. “Il Pd ha un grande capitale da spendere. La nostra credibilità sui temi europei è molto solida. Dobbiamo fare un grande lavoro per intercettare l’astensione di chi ha un’istruzione medio-alta e non si sente solamente deluso dalle istituzioni. E’ evidente che il problema per la segretaria è offrire un’alternativa credibile a Meloni. E puoi farlo solo se incarni i valori di una sinistra con una cultura di governo. Tutto quello che Conte finora sta dimostrando di non essere”.

Di più su questi argomenti: