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La conferenza stampa di Giorgia Meloni tra balneari, pistole ed Europee
La presidente del Consiglio ha risposto alle domande dei giornalisti nel tradizionale appuntamento di fine anno, spostato dalla premier per malattia
Dopo l'influenza e i problemi fisici, Giorgia Meloni alle 11 si è presentata per la conferenza stampa di fine anno, ormai diventata di inizio anno, organizzata da Ordine dei giornalisti e Stampa parlamentare, consapevole che sarebbe stato meglio farla a fine dicembre. Nell'ultima settimana, infatti, le grane sono aumentate. A partire dal richiamo, il secondo, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla concorrenza. Poi c'è il caso dello sparo esploso dalla pistola del deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo a una festa di Capodanno. Inoltre ci sono i chiarimenti da dare sui rapporti con Bruxelles, dopo il no al Mes. E infine ci sono le Europee in avvicinamento e Giorgia Meloni potrebbe calare la carta buona per dribblare un po' di problemi e portare l'attenzione su quanto accadrà a giugno. La presidente del Consiglio potrebbe annunciare oggi la sua candidatura come capolista in tutte le circoscrizioni per FdI.
Cosa ha detto Meloni alla conferenza stampa di fine anno
Prendendo la parola, la premier ha augurato a tutti buon anno e si è scusata per avere rinviato la conferenza stampa rinviata due volte: "Mi dispiace che abbia generato polemiche, non volevo scappare", ha detto.
Il primo tema di cui ha scelto di parlare riguarda la giustizia e l'emendamento presentato da Enrico Costa, criticato da alcuni organi di stampa e bollato come Legge Bavaglio. "La manifestazione sotto palazzo Chigi non era opportuna perché si tratta di una iniziativa parlamentare", ha detto, aggiungendo: "Francamente non ci vedo un bavaglio, a meno che non si dica che la stampa è stata imbavagliata fino al 2017. A me pare una norma di equilibrio".
La premier ha poi dedicato un passaggio all'intelligenza artificiale, di cui si è detta "particolarmente preoccupata" per i risvolti che potrà avere sul mercato del lavoro. "Siamo di fronte a una rivoluzione diversa, dove l’intelletto viene sostituito. Rischiamo un impatto devastante sul mercato del lavoro dove sempre meno persone saranno necessarie. Non so dire se siamo ancora in tempo per intervenire", ha detto.
"Non ho ancora deciso se candidarmi alle Europee"
"Sul tema della candidatura alle europee non ho ancora deciso". Giorgia Meloni risponde così a una delle domande più attese della giornata, decidendo di non sciogliere la riserva. "Tutte le volte che ho avuto occasione di misurarmi con il consenso dei cittadini l’ho fatto e anche ora che sono presidente del Consiglio sarebbe utile", ha spiegato, prima di strizzare l'occhio all'avversaria Elly Schlein: "Penso che una mia eventuale candidatura forse porterebbe altri leader a fare la stessa scelta e sarebbe un test democratico interessante". La premier ha poi spiegato che la sua eventuale candidatura verrà discussa insieme agli altri leader di maggioranza. Sugli equilibri politici europei, Meloni ha detto che lavora per costruire una maggioranza alternativa alla maggioranza Ursula. "Ha dimostrato di poter esistere in alcuni dossier, come la immigrazione e transizione verde, ma non sono mai stata disponibile a fare alleanze parlamentare con la sinistra".
"Il Mes è uno strumento obsoleto. Soddisfatta del Patto di Stabilità"
"Sono soddisfatta dell’accordo sul Patto", ha detto la premier rispondendo a una domanda. "Non è quello che avrei voluto io ma in Europa si cerca una sintesi tra interessi diversi". Perché la riforma del Mes è stata bocciata? "Perché non c’è mai stata una maggioranza per approvarla. Perché il governo Conte l’ha approvata sapendo che non c’era una maggioranza. Io penso che sia stato un errore sottoscrivere la riforma del trattato perché era difficile poi ratificarla, sapendo che non c’era una maggioranza".
"Il Mes – ha continuato Meloni – è uno strumento che esiste da tempo e penso che nella reazione dei mercati alla bocciatura dell'Italia si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto. Forse la mancata ratifica del trattato può essere occasione".
Meloni lancia la sfida a Schlein: "Pronta al confronto TV"
Giorgia Meloni conferma quanto anticipato oggi dal Foglio: "Mi impegno volentieri in un confronto TV con Elly Schlein". Rispondendo a una domanda, la premier ha detto che "è naturale che il presidente del Consiglio si confronti con il leader dell’opposizione. Non so se Elly Schlein è disponibile e non posso prendere impegni sul dove organizzarlo, ma io sono disponibile".
Concorrenza: "L'appello di Mattarella sugli ambulanti non resterà inascoltato"
"Ho letto con grande attenzione la lettera di Mattarella, sugli ambulanti l’intervento si è reso necessario per uniformare il trattamento che alcuni avevano avuto con il rinnovo di 12 anni del 2020 con altri che non ne avevano potuto beneficiare. È ovvio che l’appello del presidente non rimarrà inascoltato. Occorrerà valutare nei prossimi giorni con maggioranza per interventi chiarificatori su materia", ha assicurato la premier Meloni.
Sui balneari, ha aggiunto la presidente del Consiglio, "questo governo ha fatto un lavoro non fatto prima, la mappatura delle nostre coste, un lavoro che ci permette il riordino. Questo curiosamente, in tutti questi anni, nessuno lo ha fatto nonostante la direttiva Bolkestein.Abbiamo due obiettivi: scongiurare la procedura di infrazione e dare certezze agli operatori".
"Abbiamo sottovalutato forme contemporanee di antisemitismo"
"Colpisce che le immagini dello scorso 7 ottobre degli attacchi di Hamas abbiano prodotto una recrudescenza di antisemitismo in occidente. C'è una riflessione da fare perché vuol dire che covava sotto la cenere", ha detto Meloni. "Abbiamo sottovalutato le forme contemporanee di antisemitismo, dalle critiche a Israele al fondamentalismo islamico".
"Il prefetto Pecoraro si è dimesso dal ruolo di Coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo per ragioni personali. Siamo in procinto di nominare Pasquale Angelosanto per occuparsi della materia. Abbiamo lavorato con Piantedosi per mettere in sicurezza aree sensibili. Ma penso che bisogna lavorare sul piano culturale. Bisogna far conoscere Israele ai giovani. Abbiamo attivato servizio civile. Conoscere può aiutare a combattere culturalmente fenomeno tragico dell’antisemitismo", ha concluso la premier.
"Il referendum sul premierato non è su di me, ma sul paese"
"Quando ho presentato riforma del premierato ho detto non avremo toccato poteri del presidente della Repubblica: non lo abbiamo fatto. Li manteniamo intatti perché è giusto cosi e perché in Italia è figura di assoluta garanzia". Così la presidente del Consiglio nel rispondere a una domanda sulla riforma istituzionale che presto arriverà in Parlamento. "Non vedo – continua Meloni – in cosa l’elezione diretta del capo del governo significhi togliere poteri al capo dello stato. Si crea un equilibrio che è assolutamente buono. Si rafforza la stabilità dei governi visto che noi abbiamo avuto oggettivi problemi di instabilità governativa in Italia, soprattutto nella scorsa legislatura".
Instabilità che "abbiamo pagato", dice la premier, a livello di debito, credibilità e rapporti internazionali e debolezza della politica rispetto al tema economico o di investimenti. "La riforma che ho presentato con la ministra Maria Elisabetta Casellati è una riforma di cui vado fiera. Sento dire 'Meloni come Renzi' in merito al referendum. Lo dico chiaramente: il referendum non è su di me. Potrei essere il presidente del Consiglio più longevo rispetto a ogni mio predecessore e potrei anche non pormi il problema di cosa succederà dopo. Ma che senso avrebbe, se si hanno i numeri la stabilità, non interrogarsi su cosa succederà dopo di me? L'eventuale referendum sarà sulla nazione e sul suo futuro" conclude la premier.
Meloni annuncia: "Il deputato Pozzolo sarà sospeso dal partito"
Il parlamentare di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo sarà sospeso dal partito: "Presumo che a chi ha un porto d’armi per difesa personale, come il parlamentare, capiti di portare un’arma con sé. La questione è che chiunque detenga un'arma ha il dovere legale e morale di custodire quell’arma con responsabilità e serietà", ha detto Meloni commentando quanto accaduto la notte di Capodanno alla festa a cui partecipava anche il sottosegretario Andrea Delmastro. "Qualcuno non è stato responsabile in quell'occasione, e chi non lo è stato è chi ha porto d’armi e chi ha detiene l'arma. È questo non è accettabile. È la ragione per cui ho chiesto che Pozzolo venga deferito ai probiviri e che nelle more del giudizio venga sospeso da Fratelli di Italia".
Sulla classe dirigente del partito, protagonista di diversi episodi balzati alle cronache, la premier ha detto: "C’è sempre qualcuno che fa errori e cose sbagliate" ed ha aggiunto che non è "disposta a fare questa vita se la responsabilità che porto non è compresa dalle persone che mi ritrovo intorno".
Sul caso Verdini: "Non ritengo che Salvini debba riferire in Aula"
Meloni ha anche parlato del "caso Verdini", difendendo l'alleato di governo Matteo Salvini: "Quello che ho letto è che le intercettazioni fanno riferimento al precedente Governo. Salvini non viene chiamato in causa e quindi non ritengo che Salvini debba riferire in Aula su questa materia" ha detto. "Voglio approfittare per ribadire che chi mi conosce sa bene cosa io pensi di questioni che riguardano eventuali affaristi e compagnia cantante. Non mi risulta di essere mai stata una persona su questo particolarmente comprensiva. Mi pare - ha aggiunto - che con questo governo affaristi, lobbisti e compagnia cantante non stiano passando un bel momento e non escludo che diversi degli attacchi scomposti che arrivano alla sottoscritta e a questo governo siano anche figli di questa dinamica. L'unica tessera di partito che Tommaso Verdini ha preso è stata quella del Pd, ma nessuno ha chiamato in causa il Pd, anche in relazione alla vicenda degli appalti Anas".
Elezioni Europee: "Non sono preoccupata per gli equilibri della maggioranza"
"Il rapporto con gli alleati è ottimo. Non è che non abbiamo le nostre divergenze, ma quando abbiamo un problema ci mettiamo seduti e ne parliamo finché non è risolto", ha detto la premier. "Non sono preoccupata per le elezioni europee che sono proporzionali e che quindi tendono a evidenziare le differenze tra i partiti. Il punto è che che queste differenze siano valore aggiunto senza che il tutto si trasformi in una competizione interna. Non dobbiamo anteporre gli interessi particolari a quelli del governo".
Meloni: "Draghi alla guida della Commissione Ue? Il totonomi è prematuro"
Tornando a parlare dell'Europa che sarà dopo l'appuntamento elettorale, Meloni ha risposto a una domanda sul possibile ruolo di Mario Draghi: "Credo che sia impossibile parlare oggi di chi guiderà la Commissione europea, come sa chi conosce come funziona in Europa. Inoltre, Draghi ha detto che non è disponibile. Sono stata fiera oppositrice del suo governo ma ciò non mi ha impedito di sostenere la sua politica estera e di effettuare un passaggio di consegne estremamente improntato alla collaborazione. Il vero tema che dobbiamo porci – ha continuato la premier – è cosa debba fare la prossima Commissione. Vorrei fosse questo il dibattito, al di là del totonome. Che sia efficace e ferma nel contrasto all’immigrazione illegale e nella tutela dei confini esterni e che sia capace di armonizzare il tema della sostenibilità ambientale a quella economica e sociale. Sono questi gli obiettivi che mi do".
"Sul terzo mandato deve decidere il Parlamento"
La premier non si esprime sul terzo mandato per sindaci e presidenti di Regione. "Sono abbastanza laica, ci sono pro e contro. Penso che un'iniziativa di questo tipo debba essere presa dal Parlamento", ha detto rispondendo a una domanda. "Quando ci sarà da votare, ne parlareò col mio partito e prenderemo posizioni.
"La Via della seta non è stata efficace. Vogliamo rilanciare i rapporti con Pechino"
La premier ha poi commentato la recente uscita dall'accordo commerciale con la Cina siglato dal governo Conte. "La decisione è stata coerente con quello che ho sempre pensato. Sono convinta sulla mia decisone sulla base dei risultati che sono arrivati. Qui qualche dato può essere utile. Al tempo ci si disse che nella via della seta era un riequilibrio della bilancia commerciale tra Italia e Cina: i dati dicono che il saldo è arrivato sempre più sfavorevole dal 2019 ad oggi. L’adesione alla via della seta non ha riequilibrato export e import ma è servita a far entrare in Italia molti più prodotti cinesi", ha detto la premier.
L'uscita non aveva un intento punitivo, ha poi aggiunto. "Bisogna immaginare altre cose rilanciando i rapporti e accordi con la Cina favorendo investimenti cinesi in molti campi che possono essere interessanti".
Meloni: "Non penso a un rimpasto di governo"
"Non lavoro a un rimpasto dei ministri", ha detto Meloni rispondendo a una domanda. "Sono contenta della mia squadra. Non lavoro per ottenere un rimpasto dopo le elezioni".
“La riforma della giustizia è una priorità per il nuovo anno”
“L’Italia è un paese in cui tutti investirebbero più volentieri se avessero maggiori certezze. La riforma della giustizia e della burocrazia sono le mie priorità. In giro per il mondo c'è tanta voglia di Italia, ma serve stabilità”. Così la premier, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa si è espressa sul tema della giustizia. “Lo stato – ha aggiunto – deve essere vicino a chi produce, creare ricchezza e posti di lavoro”. In seguito, la premier ha ribadito che la riforma della giustizia costituirà uno degli “obiettivi dei primi sei mesi del 2024”. Per queste ragioni, ha respinto l’accusa di aver bloccato la riforma negli ultimi mesi: “Ha senso non sovrapporre due riforme costituzionali perché crea molta confusione fra i cittadini poi votare consapevolmente, su materie che già sono complesse”, ha detto, riferendosi all’altra riforma costituzionale sulla forma di governo. “Se la riforma della giustizia arrivasse al referendum, questo non sarebbe su Meloni”, ha aggiunto. “Io me ne vado quando mi cacciano i cittadini, perdendo le elezioni. Sui referendum confermativi il mio lavoro è sui provvedimenti, mettere a terra quanto prevede il programma”.
“Sul caso Zuncheddu sono rimasta molto colpita, così come dal numero di questi casi”, ha dichiarato Meloni. “Parliamo di mille cittadini vittime di ingiusta detenzione ogni anno. Nel 2022 sono diminuiti della metà ma sono numeri ancora molto alti”, ha aggiunto, evidenziando “l’eccessivo ricorso alla carcerazione preventiva” da parte dei magistrati.
Meloni: "FdI a gestione familiare? Queste accuse comunciano a stufarmi"
Rispondendo a una domanda sulla gestione del partito che ha fondato e sul progetto di un partito unico dei conservatori, la premier Giorgia Meloni ha giustificato e spiegato la presenza in FdI della sorella Arianna e del congnato Francesco Lollobrigida. "Questa accusa continua di familismo comincia a stufarmi", ha risposto Meloni. "Nell’attuale legislatura ci sono almeno due coppie di coniugi entrambi parlamentari, entrambe a sinistra, tra Pd e Sinistra Italiana. Non ho mai sentito in questi casi accuse di familismo e sarebbe stato sbagliato farle. Quando ti dedichi alla politica - ha aggiunto - la politica diventa anche altro, come sa chi milita, e i militanti con cui lavori diventano mariti, compagni, fidanzati e tanto altro. Mia sorella Arianna è militante da 30 anni in FdI: forse potevo metterla a lavorare in una partecipata statale com’è stato fatto con altri parenti e invece lavora nel partito".
Sul progetto di un unico partito dei conservatori, Meloni ha confermato che una sua aspirazione "è quella di rappresentare sempre più cittadini". Sulla classe dirigente di FdI: "Ho molta più stima della classe dirigente di FdI di quanto ne legga sulla stampa. Questo non significa che non si possa continuare a migliorare e fare di meglio come accade in tutte le migliori famiglie".
"L'unica possibilità per una soluzione democratica in Ucraina è mantenere l'equilibrio delle posizioni in campo"
A proposito di quanto sta accadendo in Ucraina Giorgia Meloni ha detto che "le tempistiche di pace non dipendono da me io posso dirle cosa farei. Chi dice che non dovremmo mandare armi all’Ucraina per evitare l’escalation, io credo l’esatto contrario. L’unica possibilità per una soluzione diplomatica in Ucraina è mantenere l’equilibrio delle posizioni in campo. Noi lavoriamo per fare questo".
Israele ha il diritto di difendersi, ma "faccio nuovo appello a Israele per preservare l’incolumità della popolazione civile"
Sul conflitto tra Israele e Hamas, e più in generale sulla situazione mediorientale, la presidente del Consiglio ha dichiarato che "abbiamo lavorato per evitare un’escalation del conflitto mantenendo una posizione equilibrata. Da una parte condannando Hamas e difendendo il diritto di Israele a esistere e a difendersi. Approfitto però per fare un nuovo appello a Israele per preservare l’incolumità della popolazione civile. L’abbiamo fatto occupandoci di una serie di iniziative che condividiamo con i paesi arabi come la nave Vulcano. Sono l’unica leader G7 a esser stata presente alla conferenza del Cairo. Sarebbe un errore dire prima distruggiamo Hamas e poi ne parliamo. Uno degli strumenti più efficace è lavorare seriamente sul problema strutturale della situazione palestinese. Su questo l’Unione europea può giocare un ruolo rilevante e dovrebbe farlo in maniera più coesa".
"Non accetto che le politiche sulla maternità siano un nemico del lavoro femminile"
A proposito del lavoro femminile, Giorgia Meloni ha detto che “non so dirle se la parola aspirazione sia giusta ma io sono la presidente del Consiglio e sono forse la donna considerata oggi tra le più affermate in Italia e se lei mi chiedesse cosa scelgo tra la presidenza del Consiglio e mia figlia Ginevra io non avrei dubbi. Perché la maternità ti regala qualcosa che nessun altro traguardo ti può dare. Il concetto che io però non condividerò mai è che un traguardo debba togliertene un altro. Non accetto che le politiche sulla maternità siano un nemico del lavoro femminile. Le due cose si possono portare avanti insieme. Noi con il governo ci siamo occupati soprattutto delle madri lavoratrici e in generale dei genitori lavoratori. Voglio smontare il racconto che se tu hai un figlio ti precludi altre possibilità. Non mi piegherò mai all’idea che la maternità possa diventare nemica di altre possibilità”.