Verso le amministrative
“A Firenze il Pd allarghi anche a Renzi”, dice il presidente della Toscana Giani
"Sono convinto che la candidata dem Funaro saprà prendere in mano le redini del gioco, per aggregare anche chi finora non è stato della partita. L'ex premier? Deve prevalere il senso di responsabilità, da parte di tutti. Ci sono le condizioni per ricomporre. Schlein? Si è mossa bene”, dice il governatore
“Sono convinto che Sara Funaro adesso saprà prendere in mano le redini del gioco, per smussare le divergenze e aggregare anche coloro che finora non sono stati della partita”. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, prova a superare le polemiche e le preoccupazioni che hanno segnato questo inizio di campagna elettorale a Firenze. Si riferisce anche e in particolare a Matteo Renzi, a Italia viva, che in questa fase si è messo di traverso. Il messaggio è chiaro: “Deve prevalere il senso di responsabilità, da parte di tutti. Ci sono le condizioni per una ricomposizione”. Parlando con il Foglio, il governatore disegna la rotta che il Partito democratico e Funaro, il nome dem per Palazzo Vecchio, dovrebbero seguire per evitare una sconfitta che sarebbe clamorosa. “Il dibattito di questi giorni è fisiologico. E’ comprensibile l’ambizione dei partiti, consapevoli che Firenze sarà la principale città in cui si vota in primavera. Questo inevitabilmente porta a un certo tipo di dialettica”, dice Giani, ridimensionando le frizioni dei giorni scorsi, interne ed esterne al Pd.
Eppure la candidatura di Funaro, espressa in continuità con la giunta Nardella, ha lasciato strascichi: Cecilia Del Re, che dell’attuale amministrazione fiorentina è stata anche assessora, ha lasciato il Pd in polemica, lanciando una propria lista in vista delle amministrative. “Guardi che nel centrodestra sono in difficoltà più di noi, aspettano forse Eike Schmidt, ma non sono ancora riusciti a esprimere un candidato”, ragiona il governatore. “Mentre il dibattito nel Pd ha portato a un nome, Funaro, che nell’assemblea locale ha riscosso 137 voti, contro i 24 per Del Re. Una candidatura indicata molto nettamente”, sottolinea Giani. Del Re tuttavia lamenta una scarso ascolto da parte del suo ormai ex partito, mentre Matteo Renzi – che a Firenze conta ancora qualcosa – la invita a fare le primarie con Stefania Saccardi, candidata di Italia viva, che tra l’altro è anche vicepresidente della regione Toscana. “Ma anche se ci fossero delle inedite primarie nell’aria di centro, chi perde poi cosa fa?”, s’interroga Giani, con una domanda che rivela un certo scetticismo sull’operazione che l’ex premier sta cercando di mettere in campo.
In regione intanto Italia viva ha disertato nei giorni scorsi il voto su alcuni aspetti del bilancio regionale. Un messaggio al Pd in chiave fiorentina? “Può darsi”, ammette Giani. “Ma al di là del singolo episodio, la coalizione in Toscana finora ha funzionato. Ho sempre creduto in un centrosinistra come alleanza larga, dalla sinistra ai riformisti più moderati”, aggiunge il governatore prima di ricordare come nella sua giunta ci sia spazio per Iv ma anche per assessori, come Serena Spinelli, che sono a sinistra del Pd. “E poi l’aspetto personale a un certo punto deve passare su un piano che non condiziona le vere scelte, che sono quelle programmatiche, e il vero obiettivo: vincere”. Insomma Renzi per ora si diverta, ma nel momento decisivo prevalga il giudizio, il buon senso. E’ questo il senso del ragionamento? “Direi di sì, e lo dico senza intenti polemici. Sono molte di più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. Io credo, e vale anche per Firenze, che tra Pd, Iv, Azione, la stessa Sinistra italiana e i Verdi ci sia una visione comune”.
Resta fuori da questo schema il M5s. E’ un’altra critica mossa alla candidatura di Funaro. “Rispetto ai grillini, ritengo che si debba andare molto sui programmi. I nostri per Firenze – continua il presidente – sono chiari: sviluppare l’aeroporto, realizzare il sottovia per l’alta velocità dei treni, il completamento della rete tranviaria. Su questi punti deve esserci chiarezza da parte dei 5 stelle”. Sono note d’altra parte le resistenze grilline sulle grandi opere infrastrutturali e Giani non lo nasconde.
Quanto a chiarezza tuttavia, qualcuno, anche nel Pd, chiede alla segretaria Elly Schlein di fare di più: non a tutti è parsa sempre lineare nelle scelte relative alle prossime elezioni, dalla Sardegna al Piemonte fino alle europee, passando appunto per Firenze. “Ho molto rispetto del lavoro che sta facendo, mi fa piacere anche che ci sia gioco di squadra con Bonaccini. Rispetto alle europee, credo che il Pd si stia muovendo con una certa compattezza, che è un aspetto fondamentale”, dice il governatore. “E anche in Toscana la segretaria si è mossa con equilibrio, rispettando le decisioni prese”. Insomma, nella malaugurata ipotesi che a Firenze si dovesse perdere non sarà Schlein a finire sul banco degli imputati. “Io non penso proprio che andrà male, vinceremo. Quindi – conclude Giani – non mi pongo neanche il problema”.