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Il colloquio

Il cortocircuito di FdI sui disturbi alimentari

Giulia Casula

Nella legge di Bilancio il governo ha deciso di non rinnovare il fondo per la lotta ai dca, sottraendo risorse a una proposta di legge di Fratelli d'Italia. "Faremo i salti mortali per un nuovo stanziamento", dice il primo firmatario Alberto Balboni 

“Per i disturbi del comportamento alimentare serve un provvedimento strutturale da parte del governo”, dice al Foglio il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, che assicura: “Per noi la lotta ai disturbi alimentari è una priorità”. La decisione dell’esecutivo di non rinnovare il fondo per i disturbi alimentari (dca), tagliato fuori dall'ultima legge di Bilancio, mette in imbarazzo FdI, principale forza di maggioranza che in questi mesi ha dimostrato attenzione verso il tema dei dca. A marzo dello scorso anno, infatti, il partito della premier aveva presentato un disegno di legge, di cui il senatore Balboni è primo firmatario, che si proponeva di “attivare percorsi specifici e programmi dedicati alla formazione e al sostegno dei nuclei familiari delle persone con disturbo del comportamento alimentare, in particolar modo per quanto concerne l'aspetto psichiatrico, psicologico e nutrizionale”. È quanto si legge nel testo depositato in Senato, che “a breve – riferisce al Foglio – verrà incardinato in commissione Affari sociali e Sanità per riuscire ad avviare la discussione entro il 15 marzo, giornata internazionale della lotta ai disturbi alimentari”. 

Il disegno di legge prevede, tra le altre cose, l’introduzione del reato di istigazione all’anoressia e agli altri disturbi del comportamento alimentare attraverso l’aggiunta al codice penale dell’articolo 580-bis. Un’ipotesi peraltro in contraddizione, come avevamo già spiegato sul Foglio, con le idee espresse più volte dal ministro Carlo Nordio sulla tendenda a introdurre troppi nuovi reati. 

Il mancato rifinanziamento dei fondi destinati agli ambulatori e ai centri per la cura dei dca ha scatenato le proteste delle associazioni, pronte a scendere in piazza il 19 gennaio per chiedere al governo di non abbandonare le oltre tre milioni di persone affette da anoressia, bulimia e binge eating. Un problema che Balboni conosce bene. “Parliamo di milioni di giovani a rischio, il lockdown ha aggravato la situazione”, dice il senatore. “Dopo gli incidenti stradali, questa è la seconda causa di mortalità per le ragazze sotto i 25 anni. Non possiamo ignorare un fenomeno del genere”. Anche per questo il governo sta cercando di correre ai ripari.

Il ministero della Salute ha fatto sapere di essersi mobilitato per reperire le risorse necessarie e mettere così una toppa al buco lasciato dalla manovra. “Il governo e la maggioranza si stanno impegnando per stabilizzare queste risorse”, conferma Balboni. Eppure, se la decisione dovesse essere quella di intervenire con un emendamento al Milleproroghe, come si ipotizza in questi giorni, non si potrebbe di certo parlare di un intervento strutturale. “Il fondo di 25 milioni”, spiega però il senatore, "era una risorsa straordinaria, legata alla pandemia. Se un'emergenza è finita non possiamo pensare di prorogare all'infinito un finanziamento legato a quell’emergenza". Come fare allora? "È vero le risorse sono scarse”, ammette Balboni, che però ci tiene a tranquillizzare la associazioni: “Faremo i salti mortali per recuperarle ma le troveremo”.