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La Situa

Perché Salvini ha smesso di parlare di immigrazione

Claudio Cerasa

I migranti arrivati in Italia dal primo gennaio a oggi, almeno quelli sbarcati, sono più del 2022 ma sono meno del 2023. E questo è uno smacco doppio per il governo dei nazionalisti

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Se ne parla poco, perché al governo non conviene parlarne, ma se si va a sbirciare sul sito del ministero dell'interno si scoprirà qualcosa di interessante. I migranti arrivati in Italia dal primo gennaio a oggi, almeno quelli sbarcati, sono più del 2022 ma sono meno del 2023. Numeri: 786 nel 2024, 3.862 nel 2023, 386 nel 2022. Uno smacco doppio per il governo dei nazionalisti. Primo perché non possono rivendicare questi numeri (sono ancora più alti dei mesi del governo Draghi, quando con quei numeri chiedevano le dimissioni del ministro Lamorgese). Secondo perché per rivendicare questi numeri dovrebbero dire (Salvini in primis) che gli sbarchi sono diminuiti per questioni che non hanno a che fare con l'Italia (vi ricordate il pull factor? Ovvero: i migranti arrivano perché c'è chi li vuole attrarre), ma per questioni che riguardano la politica dei paesi da cui si parte (la Tunisia di oggi si trova in condizioni meno complicate della Tunisia di qualche mese fa) e per questioni che riguardano la capacità dell'Europa di riuscire a fare politica nei paesi da cui le navi salpano. Per rivendicare i risultati, bisognerebbe smentire se stessi. Per Salvini meglio parlare di Vannacci.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.