Liti a sinistra

Schlein risponde a Conte: “Non siamo più disposti a subire i suoi attacchi”

Gianluca De Rosa

La segretaria dopo le frecciatine tirate ieri dal capo del M5s al Pd prima decide di "restare zen", poi però, pressata dai riformisti, contrattacca: "Adesso basta". Anche Provenzano la segue: "Bellicisti a chi?"

"Se qualcuno pensa di attaccare o insultare il Pd invece del governo sta sbagliando strada, non siamo disponibili ad accettare costanti mistificazioni e attacchi che mirano al bersaglio sbagliato”, dice Elly Schlein. Alla fine le pressioni della parte riformista del partito hanno avuto il loro effetto. “Elly non possiamo farci sbertucciare così”, hanno detto in tanti alla segretaria dopo la presentazione di ieri del libro di Roberto Speranza, durante la quale Conte, davanti a Schlein, ha più volte punzecchiato il Pd. Ai dem in particolare non sono andate giù le parole sul “Pd bellicista”.


"Quando si fa del Pd una caricatura, bisogna rispondere a tono", ha incalzato ad esempio il senatore Alessandro Alfieri parlando con l’Adnkronos. “Se fossi stato presente all'iniziativa – ha rintuzzato l’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, sottolineando cosa avrebbe dovuto fare chi all’iniziativa c’era (Schlein) – a Conte avrei risposto, pacatamente, che il Pd è stato ed è dalla parte della difesa della libertà e della sovranità dell'Ucraina, dalla parte del diritto internazionale. Senza esitazioni o ambiguità”. Ma anche uno dei leader della sinistra del Pd come Andrea Orlando ha deciso di rompere il silenzio: “Conte ha una memoria selettiva e non ricorda che il primo invio di armi fu votato da tutto il governo nel quale sedevano anche ministri Cinque Stelle”.

In un primo momento Schlein aveva deciso di rimanere zen: “Non ho il problema del testosterone io...", avrebbe scherzato con i suoi. Poi però le pressioni sempre più forti degli esponenti del suo partito l’hanno convita a parlare.  E così ecco che Elly Schlein ha deciso di intervenire. “Basta mistificazioni”, ha detto ai cronisti che l’aspettavano in Transatlantico. Subito dopo, via X, le ha fatto eco anche il responsabile Esteri del partito Beppe Provenzano: “Ha fatto bene Schlein a rispondere a Giuseppe Conte. Bellicista a chi? Abbandonare l’Ucraina non porta la pace, ma la resa alla sopraffazione del bellicista vero, che è Putin”. 

 

 

Schlein ha difeso la posizione del suo partito anche sulla questione Rai e la scelta del M5s di non partecipare al sit-in organizzato dal Pd sotto viale Mazzini il prossimo 7 febbraio: “Evidentemente non sentono come noi il problema e l'urgenza di intervenire rispetto all'uso propagandistico che il governo sta facendo del servizio pubblico”, ha detto la segretaria. Rotto l’argine il Pd è dunque partito in batteria per complimentarsi con la segretaria e attaccare quelli che vorrebbero comunque come futuri alleati. Ecco ad esempio l’intervento di Stefano Graziano, capogruppo in commissione di Vigilanza Rai dei dem: “Fa bene Elly Schlein a difendere comunità del Pd da attacchi scomposti di Conte. Il nostro avversario è e resta il governo Meloni, chi pensa il contrario fa un errore profondo e fa un favore alla destra”.

Di più su questi argomenti: