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La prima uscita pubblica di Pozzolo dopo lo sparo di Capodanno: qualche smorfia e l'assoluto silenzio
Dopo un mese esatto dalla notte di San Silvestro, il deputato sospeso da Fratelli d'Italia torna alla Camera per un incontro con i provibiri. Tante le domande dal capannino dei giornalisti: "Rispondo solo a domande di politica", dice. "Pistolero!" grida qualche passante
A un mese esatto da quella maledetta notte di San Silvestro, il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo ha fatto la sua prima uscita pubblica dopo essere ritornato alla Camera dei deputati. È stato raggiunto dai cronisti fuori al Bar Giolitti, che lo hanno inseguito lungo tutto il percorso che porta dal famoso bar fino a via del Corso, la via principale per lo shopping di Roma. Il "capannino" di giornalisti lo ha avvolto per una decina di minuti, salutandolo all'incrocio di via del Tritone. "Pistolero!", ha gridato qualche passante che si trovava all'esterno del locale.
Il deputato è stato sospeso da Fratelli d'Italia qualche settimana fa e oggi ha avuto un incontro con i provibiri della Camera. Alla domanda su come fosse andata l'accoglienza da parte dei membri di partito Pozzolo si è limitato a rispondere: "Roma è sempre accogliente". Nel merito della vicenda che lo vede indagato per aver ferito con un proiettile della sua pistola la gamba di un 31enne durante la festa di capodanno di Andrea Delmastro, l'ex esponente di FdI non risponde: "Rispondo solo a domande di politica, se ne avete sono ben accette". Ha ripetuto questa frase per quattro volte.
"Si è pentito di quello che ha fatto?", "Riporterebbe la pistola alla festa?", "Ha parlato con Delmastro o con Giorgia Meloni?". Sono alcune delle domande che gli hanno rivolto i giornalisti ma che Pozzolo ha declinato con qualche smorfia, alcuni accenni di sorriso e l'assoluto silenzio. Gli è stato perfino chiesto se sia pronto per fondare un suo partito, o per portare il suo contributo in un altra forza della maggioranza. A queste domande il deputato risponde tirando fuori la geopolitica: "Nel mondo stanno succedendo tante disgrazie... penso che il vostro ottimo lavoro da giornalisti debba essere commisurato alla gravità dei fatti che succedono", ha spiegato. I giornalisti lo hanno poi salutato davanti a un bar su via del Tritone.
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