campo rotto
Così Pd, M5s e Azione si rubano (fra loro) i nomi per le europee
Giuseppe Antoci, che ha ricoperto incarichi nazionali nei dem, è una della ultime idee del Movimento. I due principali partiti d'opposizione si contendono anche Marco Tarquinio e Chiara Saraceno. Avs pensa a Smeriglio mentre Azione ha già annunciato gli ex eurogrillini Castalto e Onori
Roma. Tanto si vogliono bene che provano a “rubarsi” i candidati. Uno degli ultimi nomi è quello di Giuseppe Antoci a cui il Movimento 5 stelle starebbe pensando per la circoscrizione delle isole. Nel campo largo (che forse mai sarà) ultimamente funziona così, in una sorta di ruba bandiera con destinazione Bruxelles, che un po’ aiuta a capire il clima che si respira all’opposizione. Antoci, siciliano, non sarebbe un candidato qualunque, la sua carriera politica è passata anche per il Pd. “Un eroe dei nostri tempi”, lo definì Andrea Camilleri per il suo impegno contro le mafie e contro le truffe sui fondi Ue, soprattutto tra il 2013 e il 2018 quando è stato presidente del Parco dei Nebrodi. Nel 2016 è stato vittima di attentato, uscendo fortunatamente illeso. Alle scorse europee, l’idea di candidarlo venne anche a Nicola Zingaretti, allora segretario del Pd; Antoci preferì declinare. Oggi vorrebbero provarci i grillini, in una sorta di Scarpinato bis in chiave europea.
Non è l’unico nome che si muove sull’asse del fu governo rosso-giallo. Per dire: Marco Tarquinio è finito sul taccuino di Elly Schlein. L’ex direttore di Avvenire è stato a lungo corteggiato dal M5s, è stato tra i relatori della scuola politica grillina oltre che interlocutore privilegiato di Conte per le sue idee sulla pace. Ma al Nazareno è un profilo che fa gola, piace a sinistra, e nel gioco d’incastri tra personalità note ed equilibri interni, sarebbe spendibile. La segretaria, dicono, ne ha già sondato la disponibilità. C’è poi la sociologa Chiara Saraceno, dal carattere marcatamente progressista, grazie ai suoi studi sulla povertà e sulle politiche sociali. Nel 2021 Andrea Orlando, da ministro del Lavoro, l’ha nominata presidente della Commissione per la valutazione del Reddito di cittadinanza. Il nome di Saraceno inoltre ritorna più volte nella mozione con cui Schlein ha vinto il congresso dem. Insomma una candidatura di sicuro interesse, in quota società civile. In Parlamento però confermano che da qualche giorno pure il M5s si stia muovendo: “I nomi che circolano sono autorevoli. E se ci dovessero essere le condizioni...”.
La corsa al candidato comunque non riguarda solo Pd e M5s. C’è fermento anche alla loro sinistra. L’europarlamentare (ex) dem Massimiliano Smeriglio non ha nascosto di guardare verso Verdi e Sinistra Italia. Se n’è andato per scelta politica, per dedicarsi “alla giustizia climatica e sociale e a un’Europa di pace”. A Bruxelles vorrebbe tornarci, Avs ci pensa. “E’ appena uscito dal Pd, è prematuro. Vediamo cosa vorrà fare. Ci piacerebbe candidare anche giovani, contadini e scienziati”, temporeggia Angelo Bonelli. Nella girandola del campo largo anche Azione fa la sua parte. In questo caso siamo oltre i sondaggi, siamo alle ufficialità. E’ stato proprio Carlo Calenda ad annunciare l’arrivo degli ex eurogrillini Massimo Castaldo e Federica Onori. Al primo verrà assicurata una candidatura europea, alla seconda un incarico legato all’Ue. In lista con Castaldo ci sarà anche Alessio D’Amato. Ex assessore (di successo) alla Salute con Zingaretti, poi candidato presidente Pd (col sostegno di Azione) per il Lazio, prima del salto definitivo con Calenda. Il suo seggio, al netto della soglia di sbarramento, dovrebbe essere certo.
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