Breve compendio
Si fa presto a dire agricoltori. Ecco 50 sfumature di trattori
Contro l’Europa o contro il governo? Con Coldiretti o contro? Con il governo o con l’opposizione? Catalogo spensierato
Trattori d’ogni marca e tipologia: ecco un breve compendio che riassume le diverse categorie di contestatori agricoli.
Gli Aristogatti
Questa sera la protesta dei trattori troverà spazio al festival di Sanremo con un comunicato letto da Amadeus sul palco dell’Ariston.
Landini Testacalda
Maurizio Landini vuole anche lui uno spazio all’Ariston: “Credo che se il palco di Sanremo, che è un elemento non solo nazionale, ma internazionale, dà spazio anche alla lotta per i diritti e per il lavoro, è un fatto importante”.
Sad but true
Quelli che vogliono i Sad. Noi che viviamo in città chiamiamo Sad (sussidi ambientalmente dannosi) le differenze nell’accisa pagata allo Stato per poter usare gli oli minerali e i combustibili di origine fossile. E’ definita “sussidio” la differenza, cioè quando la penalizzazione fiscale è un po’ più bassa per qualcuno (gli agricoltori, i pescatori, le ambulanze e così via) di quella pagata dagli altri consumatori (le famiglie eccetera). In questo caso sono Sad il gasolio agricolo e la benzina agricola perché pagano una penalizzazione meno feroce. Gli ecologisti e gli imbrattatori di quadri chiedono che queste differenze vengano cancellate livellando non abbassando le accise pagate dalle famiglie ma spingendo verso l’alto le accise più basse. A partire dalla Germania, che deve ricuperare 17 miliardi in bilancio, tutti gli Stati dichiarano intenti ecologici contro questi Sad. Molti agricoltori protestano perché vogliono salvaguardare il gasolio agricolo a tassa ridotta.
No Tax
Ci sono quelli che non vogliono pagare l’Irpef. Dal 2017, sponsor Matteo Renzi, gli agricoltori sono esentati dall’Irpef Agricola, un’imposta abbastanza modesta calcolata non sul reddito bensì sulle rendite dominicali e agrarie degli ettari. Ora il Governo Meloni non rinnova questa esenzione. Questo fa arrabbiare soprattutto chi ha terreni estesi a bassa redditività (pascoli), e dispiace meno a chi ha terreni compatti ad alta redditività (un vivaio di barbatelle per vigneti Docg). Ma anche chi ha piccoli poderi con colture di pregio in genere non ha molta voglia di ricominciare a pagare le tasse, seppure non particolarmente esose.
Ricchi e poveri
Quelli contro le diseguaglianze. Se pensate al Forum disuguaglianze diversità, quello coordinato da Fabrizio Barca e Andrea Morniroli, e se immaginate i consueti rapporti Oxfam secondo cui tutto va sempre peggio, ecco, gli agricoltori ancora di più. Ci sono i contadini che, con i cartelli vergogna, allineano i trattori in piazza per protestare che solamente il 10 per cento degli agricoltori più ricchi riceve ben il 50 per cento dei fondi statali ed europei, mentre al 10 per cento più povero rimane appena il 6 per cento dei contributi europei. Non sappiamo come siano state elaborate queste cifre.
Viva la Coldiretti
Quelli che si sentono appoggiati dalla Coldiretti, l’associazione agricola più numerosa. La Coldiretti è in prima fila al presidio di Bruxelles contro le politiche europee. La Coldiretti è con noi, dicono, contro il divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro, contro l’uso alimentare di insetti, contro gli Ogm, contro il nutriscore che boccia le eccellenze del nostro made in Italy, contro le etichette allarmistiche sull’alcol contenuto nel vino, contro la carne coltivata; in cambio ci assicura che il nostro made in Italy è più pregiato e richiestissimo. (Per i lettori meno avvertiti, ecco una mappa riassuntiva e per forza di cose ingiusta e generalizzatrice: la Confagricoltura raccoglie soprattutto le aziende agricole di dimensioni maggiori (è la “Confindustria agricola”), la Cia è l’associazione rossa, l’Alleanza cooperative raccoglie coop agricole delle diverse tinte e tonalità (Legacoop, Confcooperative, Agci); Cia, Confagricoltura e alcune associazioni di coop si sono unite in Agrinsieme, dalla quale la Coldiretti si tiene lontana).
Abbasso la Coldiretti
Quelli che si sentono traditi dalla Coldiretti, l’associazione agricola più numerosa. La Coldiretti asserisce di essere con noi, dicono, ma è l’associazione governata dai trombati della politica e, d’intesa con il Governo traditore, ci distrae su battaglie marginali e inutili come le insalate in busta, i cestini di pomodoro, gli insetti, gli Ogm, il nutriscore, le etichette allarmistiche sull’alcol contenuto nel vino, la carne coltivata; e intanto il nostro made in Italy non lo vuole nessuno ed è pagato pochissimo.
Verdi di rabbia
Quelli contro le politiche ambientali italiane ed europee. Contro le fonti rinnovabili d’energia, e i contestatori dicono che ora la lobby fotovoltaica potrà espropriarci i nostri campi per mettere i suoi moduli di silicio. I limiti ancora più restrittivi contro i metalli pesanti renderanno impossibile vendere sul mercato europeo gran parte del riso italiano – l’Italia è il maggiore produttore europeo – e dovremo vendere sottocosto il nostro riso piemontese e lombardo ai Paesi non europei che non hanno i nostri limiti. Vogliamo usare l’agrochimica invece di dimezzarla; ci serve il glifosate, poco tossico, poco inquinante, poco costoso e senza alcun monopolista; tenetevi voi per i vostri giardini da pappamolla in città il pirodiserbo con il fuoco, il diserbo meccanico che distrugge i terreni e quei prodottini ecologici che costano tanto e non servono a niente. No al Governo italiano che per avere il voto dei signorini di città ci vieta gli Ogm che non usano pesticidi, e allora senza Ogm dobbiamo usare gli insetticidi che uccidono le api.
Contro la biobeffa
Quelli contro l’agricoltura biologica. Il bio lo facciamo a modo nostro, sappiamo come riuscire a farcelo certificare, e poi lo vendiamo alle mammine di città con l’etichetta “it’s organic”. L’Europa ci dice che almeno il 25 per cento delle produzioni dovrà essere bio, ma non c’è la domanda e allora l’Europa per creare la domanda imporrà il cibo con etichetta bio a scuole e ospedali. Ehi, giornalista che mi fai queste domande, ti sei mai chiesto perché non ci sono conferenze stampa, dati e comunicati stampa sulle truffe scoperte sulle false produzioni biologiche?
Europa vs resto del mondo
L’importazione di derrate agevolate dall’Ucraina ha acceso la miccia, ma siamo anche contro il trattato fra l’Ue e il Mercosur, il mercato comune sudamericano. No al libero scambio: ci servono dazi sui prodotti agricoli di Paesi che fanno dumping ambientale e sociale, come sul grano, riso, granturco. La Tailandia e il Pakistan fanno riso basmati a basso costo pagando i braccianti 50 euro al mese.
Quelli di destra
Il governo Meloni ci ha tradito con la complicità delle associazioni agricole, soprattutto la Coldiretti, e ci ha lasciati esposti all’Europa degli ecologisti di città.
Quelli di sinistra
[capitolo vuoto]
No vax
Soprattutto su Facebook ma anche sulle altre piattaforme social si aggrega il gruppo più numeroso, quello che riunisce scontenti professionali, mugugnatori strategici, forconi congedati e richiamati alle armi, cospirologi proattivi, terrapiattisti compulsivi, adoratori del grande complotto più tutte le altre categorie riassunte in questo compendio.
Nota. Le frasi riportate in questo articolo sono state raccolte direttamente alla fonte e non rispecchiano il parere dell’autore né del giornale.