la giornata
Meloni e i suoi ministri vedono gli agricoltori a Palazzo Chigi: "Via l'irpef per i redditi più bassi"
In tarda serata si è conclusa la riunione tra l'esecutivo e i rappresentanti degli agricoltori. Tajani: "Daremo tutte le risposte possibili". Ora, dopo il Colosseo, 400 trattori si preparano per sfilare sul Gran raccordo anulare
Pressata anche dai suoi alleati di governo leghisti, alla fine la premier Giorgia Meloni ha deciso di convocare a Palazzo Chigi alcune sigle del mondo agricolo. Al vertice hanno partecipato anche i ministri FdI dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dell'Economia Giancarlo Giorgetti, dell'Interno Matteo Piantedosi, degli Affari regionali e Pnrr Raffaele Fitto, dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, del Lavoro Marina Calderone. Per un breve intervento è si è videocollegato anche il vicepremier leghista Matteo Salvini. Le associazioni invitate dalla presidenza del Consiglio sono Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Fedagripesca. I rappresentati del comitato Agricoltori traditi e di Riscossa agricola, i due comitati spontanei, tra i principali animatori della protesta dei trattori, sono stati incontrati più tardi da Lollobrigida,
"L'esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati", ha detto la premier ai convenuti. Secondo quando si apprende, la presidente ha poi aggiunto: "La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l'esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l'importo di diecimila euro. In altre parole, l'esenzione dell'Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio". Meloni ha quindi rivendicato l'impegno del governo: "Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l'aumento delle risorse a favore del comparto". Tra le cose citate, anche l'impegno europeo contro la carne coltivata: "Credo che a difesa del settore serva anche un blocco europeo al cibo a base cellulare prodotto in laboratorio. Su questo continueremo a batterci batteremo per una legge europea", ha detto la premier.
Il vertice si è svolto fino al tardo pomeriggio. Al termine dell'incontro, fuori da Palazzo Chigi, il ministro Lollobrigida ha spiegato che "il provvedimento d'esonero dell'Irperf che emergerà da questa discussione, con un ulteriore sforzo a garantire risorse adeguate, garantirà più del 90 per cento delle imprese agricole italiane. Come era stato concepito all'inizio ha creato un disequilibrio tra italiani".
Presente anche il ministro dell'Esteri Antonio Tajani, che ai giornalisti presenti ha commentato il vertice: "Un incontro molto positivo, abbiamo ascoltato le richieste delle organizzazioni agricole, sono state fatte alcune proposte. Credo che la quota di esenzione fino a 10mila euro si possa ripristinare per quanto riguarda l'Irpef". E aggiunge: "Al settore agricolo daremo tutte le risposte possibili, si tratta di avere una visione strategica, mantenendo le cose che si possono realizzare bisogna lavorare in sede europea e credo che la prossima Commissione Ue possa essere diversa dall'attuale con un'impostazione diversa e pragmatica verso il cambiamento climatico", specifica. "Bisogna poi lavorare – continua il vicepremier Tajani – anche per l'accesso al credito che permetta alle imprese agricole di risolvere alcuni problemi quando sono in ritardo di pagamento, si potrebbe fare un tavolo Cassa depositi e prestiti con l'Abi".
In mattinata, mentre quattro trattori simbolici di Riscatto agricolo arrivavano nel centro di Roma, fin davanti al Colosseo, il vicepremier della Lega Matteo Salvini, sempre più opposizione dentro al governo sull’argomento, aveva riunito i suoi dirigenti che si occupano di agricoltura. Un mini vertice per ribadire la posizione del Carroccio: “Serve il massimo impegno per sostenere il settore e intervenire ancora più efficacemente sull'Irpef”, si legge in una nota fatta trapelare al termine della riunione.
Ieri sera il segretario e vicepremier leghista aveva incontrato una delegazione di agricoltori poco fuori L’Aquila, un incontro corredato anche da una foto di Salvini letteralmente sopra il trattore insieme ai manifestanti. Un gesto per spiegare la posizione della Lega e fare quello che Salvini e i suoi chiedono anche al ministro competente di FdI, Francesco Lollobrigida: incontrare i delegati dei trattori, venire incontro alle loro istanze specialmente sull’Irpef agricola (un primo incontro alla fine avverrà questo pomeriggio alle ore 16). Per prorogare per un anno l’esenzione per i redditi (anche solo sotto i 10 mila euro), cancellata in legge di bilancio, servono 248 milioni di euro, fondi che al momento non sono stati trovati. “Serve estendere la proroga, il governo su questo ha sbagliato”, spiegavano ieri dal Carroccio, alzando la tensione con i colleghi di FdI.
Il partito di Meloni ha lasciato replicare il capogruppo alla Camera Tommaso Foti: “Non risulta che siano mai state avanzate in sede di esame e di approvazione della legge di bilancio al Senato riserve da parte di gruppi della maggioranza in ordine all'esenzione dell'Irpef agricola". A ogni modo questa mattina fonti di Fratelli d'Italia hanno fatto sapere di aver depositato un emendamento al Milleproroghe che posticipa di sei mesi l'entrata in vigore dell'obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. Secondo Coldiretti la misura dovrebbe riguardare due milioni di trattori.
L'opposizione in queste ore ne approfittando per attaccare il governo. In particolare, Italia viva ha annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti di Lollobrigida. Il senatore Matteo Renzi, fresco di annuncio di candidatura in tutti i collegi per le elezioni europee, attacca: “Lollobrigida ha cercato di strumentalizzare la protesta. Ma gli agricoltori non sono sprovveduti. Si sono accorti che proprio il ministro mio governo aveva cancellato, non è capace: fa il ministro solo perché è il cognato della Meloni. Prima torna a casa, meglio è".
Intanto, dopo il corteo di oggi per le strade del centro di Roma, i trattori, sempre in pieno accordo con questura e prefettura, si preparano a una seconda sfilata questa notte sul Grande raccordo anulare: dopo l'incontro con il governo, circa 400 trattori sono pronti per lasciare il presidio sulle colline della Nomentana per entrare nel Gra e causare un blocco del traffico. Al fianco della trattativa Stato-trattori prosegue comunque anche la trattativa trattori-Sanremo. Per adesso rimane il mistero sul comunicato che dovrebbe leggere questa sera il conduttore Amadeus. Quale delle diverse sigle degli agricoltori lo scriverà? Molti dei trattoristi arrivati nel comune ligure comunque chiedono ancora di poter salire sul palco del’Ariston per spiegare le loro ragioni.