Sul terzo mandato
Screzio FdI-Lega sul terzo mandato. Ciriani: "Zaia non è eterno"
"Ottimo governatore ma sarebbe al quarto mandato. L'alternanza è possibile", dice il ministro per i rapporti con il Parlamento. E Zaia risponde: "Simpatico, ma non ho tempo da perdere"
Continua lo scontro, tutto interno alla maggioranza, sul terzo mandato per i presidenti di regione dopo l'alt di Fratelli d'Italia all'emendamento inserito dal Carroccio nel decreto elezioni. Questa volta i protagonisti del botta e risposta sono il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e il presidente della regione Veneto, Luca Zaia. "Nessuno è eterno, neanche lui", ha detto Ciriani ai microfoni di Sky Tg24 riferendosi al governatore leghista. "Simpatico, ma non ho tempo da perdere. L'eternità non è di questo mondo, è vero che nessuno è eterno. Trovo anche simpatico, mi fa un po' sorridere, pensare che l'unico dibattito di questo paese sia il sottoscritto", ha risposto stizzito il leghista, intervistato su Rai Radio 1.
In effetti se l'emendamento voluto dalla Lega passasse, si tratterebbe del quarto mandato per Zaia, che è alla guida della regione dal 2010. In Veneto infatti, la legge elettorale regionale che ha inserito il limite dei due mandati è entrata in vigore nel 2012 e con riferimento esclusivamente agli incarichi ricoperti dopo l’approvazione della legge stessa. Ma per il governatore leghista, dice lo stesso governatore, non si tratta di difendere la propria poltrona, quanto "di fare una scelta di campo, mettendo al centro i cittadini protagonisti delle loro scelte. I cittadini non sono degli idioti e sanno mandare a casa sindaci e governatori dopo la prima legislatura. Dire che si creano centri di potere vuol dire che non si stimano i cittadini", ha risposto Zaia al ministro. Sul tema interviene anche il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, ad Agorà su Raitre. "Io non ho paura dei cittadini, ma di chi vuole impedire loro di decidere - sottolinea il senatore della Lega - Se in Parlamento ci sono persone che siedono lì da decenni e hanno avuto anche tanto potere, non vedo perché un presidente di Regione o un sindaco di una grande città non possa candidarsi anche per la terza volta e chiedere agli elettori di valutare il proprio lavoro".
Per Ciriani, invece, "Zaia è stato un ottimo governatore ma l'alternanza potrebbe essere possibile". Con toni simili si è espresso ieri anche il vicepremier e ministro degli Esteri, il forzista Antonio Tajani. "Forza Italia", ha detto, "non è favorevole al terzo mandato. Riteniamo giusto" che ci siano "due mandati" e "non è una questione che riguarda la Lega" ma è "per la tutela della democrazia e una garanzia di alternanza".
Più che una difesa dell'alternanza però, secondo la Lega, dietro l'opposizione degli alleati ci sarebbe la rivendicazione del Veneto in vista delle elezioni del 2025 per le quali Fratelli d'Italia sarebbe pronta a candidare il suo coordinatore regionale, il senatore Luca De Carlo. Un addebito che arriva direttamente dal numero due del Carroccio, Andrea Crippa. La rivendicazione invece è legittima, dice De Carlo, "non solo perchè non abbiamo la presidenza di alcuna regione del Nord, bensì perchè il dato delle politiche è chiarissimo". I numeri cioè premierebbero il partito di Meloni, anche se per Salvini e i suoi perdere la roccaforte veneta è fuori discussione.
L'editoriale dell'elefantino