(ansa)

le elezioni regionali

La Sardegna alle urne: i candidati e il riflesso del voto sugli equilibri politici a Roma

Giulia Casula

I cittadini sardi chiamati a scegliere chi tra i quattro candidati alla carica di presidente prenderà il posto dell'uscente Christian Solinas. Sull'isola si gioca una partita importante. Ecco chi corre alla presidenza regionale

Oggi si tengono le elezioni regionali in Sardegna. I cittadini sardi sono chiamati alle urne per la scelta del governatore che prenderà il posto dell'uscente Christian Solinas e per il rinnovo del Consiglio regionale. I seggi elettorali sono aperti dalle 6.30 e si potrà votare fino alle 22.00. 

La partita che si gioca sull'isola ha assunto una rilevanza nazionale non solo perchè è un interessante banco di prova sulla tenuta dei rapporti fra i partiti a Roma, ma anche perchè dal suo risultato si potrà capire qualcosa sulle prossime europee di giugno. Dopo la resa del vicepremier Matteo Salvini, che avrebbe voluto ricandidare il presidente leghista Christian Solinas, fermato ai blocchi di partenza da un'indagine di corruzione a suo carico, la coalizione di centrodestra si è riunita attorno al meloniano Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari. Ma la sfida nella regione, dove negli ultimi vent'anni si sono sempre alternati governatori di coalizioni opposte senza mai riuscire a farsi confermare per un secondo mandato, appare più complicata del previsto. Tanto più se si guarda all'altra parte dello schieramento dove il candidato non è uno, ma due. Mentre la segretaria del Pd Elly Schlein ha ceduto alle insistenze del leader del M5s, Giuseppe Conte, per tentare un campo largo attorno alla grillina Alessandra Todde, da sinistra si è levata la voce di protesta di Renato Soru, uno degli storici padri fondatori del Pd e ora anche lui in corsa per la presidenza regionale.

In aperta polemica con il partito di cui gettò le fondamenta, il patron di Tiscali si è schierato contro la scelta della leader dem di appoggiare la Todde senza passare per le tradizionali primarie. "Un'imposizione di Roma", aveva detto al Foglio. Ora è proprio quel pugno di consensi che l'ex governatore potrebbe strappare a Todde a preoccupare Schlein, la quale sa di giocarsi molto nell'isola. Ma non è la sola. Le ultime rilevazioni, non pubblicabili ai sensi dell'articolo 25 della delibera 299/22/CONS dell'Agcom, raccontano di un testa a testa tra Todde e Truzzu nella corsa alla carica di governatore. Un'eventuale bocciatura del candidato di centrodestra da parte degli elettori sardi segnerebbe una scottante sconfitta per Meloni, che ha insistito sul suo nome, dopo il trionfo di FdI alle politiche.

A complicare i giochi c'è la presenza di una quarta candidata, l'outsider Lucia Chessa, a capo della lista autonomista "Sardegna R-esiste", verso la quale potrebbero confluire i voti di una parte del Partito sardo d'azione. A destra, infatti, si teme la ritorsione degli autonomisti e dei leghisti sardi che, delusi per la mancata riconferma di Solinas, potrebbero sfruttare l'opzione del voto disgiunto e decidere di dirottare le loro preferenze proprio sulla Chessa anzichè sul candidato meloniano. 

I candidati alla presidenza della regione Sardegna

Paolo Truzzu, attuale sindaco di Cagliari è il candidato sostenuto dalla coalizione di centrodestra formata da nove liste: Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Partito sardo d'azione, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Udc, Alleanza Sardegna-Pli e Dc di Rotondi. Storico amico della premier, dopo esser diventato per la prima volta consigliere regionale nel 2014 in quota FdI, al fianco del governatore forzista Ugo Cappellacci, nel 2019 viene rieletto consigliere regionale nella coalizione di centrodestra guidata dal leghista Christian Solinas. Nello stesso anno, alle elezioni comunali di Cagliari, si candida come sindaco e vince al primo turno contro l'avversaria di centrosinistra Francesca Ghirra.

Alessandra Todde è la candidata sostenuta dalla coalizione di centrosinistra che comprende dieci liste: Partito democratico, Movimento Cinque Stelle-A Innantis, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Psi-Sardi in Europa, Fortza Paris, Orizzonte Comune e Demos. Dopo una carriera come ingegnere e imprenditrice all'estero dove si è occupata di energia e digitale, tra il 2018 e il 2019 è stata amministratrice delegata di Olidata, una società che opera nel settore dell'informatica. Nel 2019 si candida alle elezioni europee con i Cinque stelle ma non viene eletta. Tra il 2019 e il 2021 è sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico per poi diventare sotto il governo Draghi viceministra nello stesso dicastero. Alle ultime elezioni politiche viene eletta deputata al fianco del M5S.

Renato Soru si è candidato alla presidenza della regione con Progetto Sardegna sostenuto dalle liste +Europa, Azione, Unione Popolare Cristiana, Rifondazione Comunista, Liberu e Vota Sardigna. Dopo aver vinto le elezioni regionali nel 2004, lo storico fondatore del Partito Democratico tentò nuovamente di correre alla presidenza della regione nel 2009 ma fu sconfitto da Ugo Cappellacci. Nel 2014 l'ad di Tiscali viene eletto europarlamentare nella circoscrizione insulare, mentre tra il 2014 e il 2016 ha ricoperto la carica di segretario regionale del Pd. Ed è proprio il Partito democratico che Soru ha deciso di abbandonare lo scorso autunno per lanciare la sua "Rivoluzione gentile" con cui oggi punta a tornare alla guida della regione.

Lucia Chessa è sostenuta dalla lista civica "Sardegna R-esiste". Insegnante di italiano e storia in una scuola superiore nel nuorese, alle spalle ha una lunga carriera politica in terra sarda. Dal 2005 ha guidato per dieci anni il comune di Austis, in provincia di Nuoro e dal 2021 è segretaria dei Rossomori, il partito indipendentista sardo. Dal 2010 ha fatto parte per cinque anni del Consiglio delle autonomie locali della Sardegna. 

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