L'intervista
Deidda: "Indagheremo sui voti che non tornano. Truzzu? Il miglior candidato che avevamo"
Il deputato e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia in Sardegna: "La sorpresa è stata Todde, non credo in una mano a tavolino della Lega anche se qualcosa non torna. Giorgia? Non l'ho sentita: quasi quasi scappo nelle Filippine..."
"Sto partendo per le Filippine". Poi una risata.
Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d'Italia e segretario regionale del partito di Meloni in Sardegna, complimenti. Non perde la proverbiale simpatia nemmeno in questi casi.
"Cosa dobbiamo fare? E comunque ci sono ancora 22 sezioni finite in tribunale da scrutinare. Alla fine la forchetta si ridurrà ancora di più. Tra noi e loro ci sarà una differenza di seicento voti alla fine, credo".
Può ammettere che avevate sbagliato candidato?
"Era il migliore che potevamo mettere in campo".
Ne è sicuro? A Cagliari, la città che ha amministrato, Truzzu è andato malissimo in confronte Todde.
"Quello è stato un problema, è vero".
C'è stato un forte voto disgiunto. Arriva dalla Lega o dal Partito sardo d'azione?
"Non credo che ci siano state operazioni organizzate a tavolino, di sistema diciamo. Sicuramente alla fine per Soru e con così tante liste avrà avuto la meglio il voto utile. Ora cercheremo di indagare su quei tremila voti che non sono tornati".
Scusi Deidda, qualcosa non è andato per il verso giusto.
"Non nego questo. Ma i sondaggi ci davano al 45 per cento e così è finita. La sorpresa è stata Todde. E poi Soru che non ha sfondato".
Ha sentito Giorgia Meloni?
"No".
Truzzu come l'ha presa?
"Con serenità. Fra qualche ora parlerà. Ora mi scusi, ho un aereo per le Filippine".