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Salvini elogia Trump ma la Lega lo isola

Giulia Casula

Su X il leader del Carroccio si congratula per i risultati delle primarie repubblicane americane. Ma a mettergli like e condividere il suo post ci sono solo Borghi, Bagnai, novax e antieuropeisti 

Ormai sulla campagna elettorale americana Matteo Salvini è uscito allo scoperto. Nelle ultime settimane, un tweet dopo l'altro, il leader del Carroccio non ha mostrato alcun indugio nel dare il suo sostegno a Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Ma i "congrats" del vicepremier esibiti sui social non raccolgono grandi consensi tra gli altri leghisti. Basta curiosare tra le interazioni totalizzate da Salvini nel suo ultimo tweet di congratulazioni per la vittoria trumpiana in South Carolina per imbattersi in un grande silenzio.

 

 

Tra citazioni, repost e mi piace quasi nessuno dei suoi sembra volersi esporre su Trump. Tra i pochi leghisti che hanno condiviso gli auguri di Salvini per l'ennesimo punto guadagnato dal tycoon contro l'avversaria Nikky Hailey spuntano solo due nomi. Il primo è quello del senatore Alberto Bagnai, noto alle cronache per le sue posizioni no euro e anti green pass. Il secondo è quello del deputato Claudio Borghi, altro alfiere no green pass, impegnato negli ultimi tempi in un'ostinata battaglia a colpi di tweet contro l'Organizzazione mondiale della sanità. Oltre ai due, che spesso giocano di sponda, tra le prime fila della Lega nessun commento di sostegno, nessuna condivisione, nessun like di approvazione che confermi l'appoggio espresso dal loro leader a Trump. Bisogna arrivare fino all'altro capo dell'oceano Atlantico, a Miami, per scovare un altro repost a firma leghista. L'account in questione è quello di Isabella Oliveri, ex coordinatrice della Lega nel Mondo (una sorta di internazionale del Carroccio), candidata alle scorse politiche come senatrice per la circoscrizione esteri.  

E se sui social è difficile trovare pesi massimi della Lega pronti a rilanciare il verbo del Capitano, in Parlamento non va troppo meglio. I capogruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, evitano le domande a tema Trump. Così, al massimo, bisogna chiedere alle nuove leve per fare un passo in più. Spiega al Foglio il segretario dei giovani della Lega, Luca Toccalini, che “certamente dovremo confrontarci con chiunque venga eletto, perché l'asse atlantico è la priorità. Però è chiaro che facciamo il tifo per Trump. Un conto è parlare con Biden un altro è farlo con i Repubblicani”. Allo stesso modo la pensa un altro deputato leghista, Erik Umberto Pretto, che aggiunge: “Non abbiamo mai nascosto il nostro apprezzamento".

Curioso, invece, che dei 265 retweet e dei 1.464 mi piace al tweet di Salvini, un gran numero di questi provenga da account che nella propria bio si presentano così: "convinto no vax", "antieuropeista fiero". Una sfilza di utenti e di potenziali elettori che il Carroccio ha spesso cercato di assecondare in questi anni e a cui non intende evidentemente rinunciare. Tantomeno in un momento come questo, in cui il partito, dopo la disfatta del 3,7 per cento alle regionali sarde, si prepara a raccogliere tutte le sue forze pur di recuperare qualche punto in vista delle europee. 

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