il colloquio
Bardi (FI): “La mia riconferma? Un parto. D'ora in avanti si segua sempre questa regola”
Il presidente della Basilicata correrà per un secondo mandato dopo il via libera del centrodestra. "C'è poco tempo. Dobbiamo marciare tutti nella stessa direzione. La conferma degli uscenti diventi la regola", dice al Foglio
Vito Bardi scherza e dice che la sua conferma come candidato presidente della Basilicata è stata “un parto. Me l’hanno fatta sudare”. Anche perché forse s’è perso un sacco di tempo prezioso in vista dell’appuntamento del 21 e 22 aprile prossimi. “E’ vero che però io sono già presidente in carica. Ed è come se in campagna elettorale ci fossi già, da sempre. Certo, adesso bisognerà correre tutti insieme con gli alleati verso la stessa direzione. Perché il tempo è davvero pochissimo. Entro il 20 marzo dobbiamo presentare le liste. Non sono concessi sgambetti e perdite di tempo”, spiega il governatore forzista al Foglio.
E quindi alla fine il centrodestra, sancendo la ricandidatura di Bardi in Basilicata, così come quelle di Alberto Cirio (sempre di Forza Italia) in Piemonte e della leghista Donatella Tesei in Umbria, è come se avesse compiuto un autodafé. Antonio Tajani ha parlato di “candidati affidabili e seri”. Se si fosse seguita questa regola già da tempo probabilmente si sarebbe riusciti a salvare la Sardegna? “Io verso la riconferma dei presidenti uscenti sono sempre stato favorevole. Quanto meno quelli che hanno lavorato bene”, dice Bardi, già vicecomandante generale della Guardia di Finanza. “In più noi qui in Basilicata è come se avessimo fatto un mandato dimezzato, con il Covid. E’ chiaro che c’è bisogno di continuità. Sono stato il primo presidente di destra dopo più di vent’anni. Tutti i presidenti di regione, per raggiungere dei risultati e portare a termine i progetti, hanno bisogno di due mandati. Per questo è un bene che da qui in avanti si segua questa regola che premia i territori”. Anche se sull’esito sardo, dice ancora Bardi, “credo abbia pesato molto il voto disgiunto. Quindi non mi avventuro in un esercizio di speculazione: cosa sarebbe successo se. A volte la politica segue delle logiche tutte sue”.
Fatto sta che adesso, con poco più di un mese e mezzo di lavoro davanti, non ci si può concedere pause: “In questo momento le opposizioni, che hanno vinto in Sardegna, in Basilicata non hanno ancora un loro candidato, sono divise”, analizza il presidente uscente. “E’ per questo che bisogna accelerare. Per cercare di accumulare quanto più vantaggio possibile. Ripeto, il tempo è poco e le scadenze sono serrate. Dobbiamo guardare principalmente al nostro campo, non agli altri”.
Un'ulteriore considerazione da fare in seguito all’accordo raggiunto mercoledì sera dai partiti del centrodestra, è che la premier Meloni, dopo il fallimento in Sardegna con la sconfitta del candidato che aveva imposto lei, Paolo Truzzu, forse si è resa conto della necessità di essere più “generosa” nei confronti degli alleati. Cosa che per esempio succedeva con Silvio Berlusconi alla guida della coalizione, che pesava i partiti non solo sulla base dei voti. “Io credo che Meloni stia facendo un grande lavoro, non solo al governo. E credo che dagli errori si possa sempre imparare. Ci possono essere incidenti di percorso in politica, ma la conduzione è quella giusta. E il centrodestra ha dimostrato di saper essere unito”, dice Bardi, quasi suggerendo che insomma un cambio di passo ci sia stato proprio da parte della premier.
Eppure non tutti sono ugualmente scottati dalla sconfitta sarda. Perché la Lega ha perso sia voti, sia il proprio candidato che l’elezione del presidente. Non è che useranno le altre regionali per regolare i conti interni al centrodestra? “Guardi, in questo momento c’è bisogno di correre tutti insieme. Non mi aspetto sgambetti dalla Lega, conosco le persone, lavoreranno e faranno tesoro. Bisogna fare i fatti, perché si vince solo se si è una squadra e si remi tutti nella stessa direzione”. E lei come ha intenzione di vincere? “Allargando quanto più possibile la coalizione al centro. E’ quello che ho cercato di fare già in questi mesi. Ed è quello che continuerò a fare prima del voto”.