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Il congresso all'eur

Il Pse candida Nicolas Schmit alla Commissione Ue. Schlein: "Campagna elettorale cruciale"

Sulle note di Bella ciao si chiude il congresso dei socialisti europei riuniti a Roma che ha approvato il manifesto per le europee e formalmente eletto il candidato lussemburghese: "Cara Elly è vero, il vento sta cambiando. Andiamo a vincere queste elezioni"

Un tripudio di rosso e le note di Bella ciao nella versione rock dei Modena City Ramblers concludono il congresso dei socialisti europei, riuniti alla Nuvola dell'Eur di Roma. Con i leader della socialdemocrazia di mezza Europa sul palco a batter le mani, la segretaria del Pd Elly Schlein ha chiuso il meeting che ha formalmente eletto il lussemburghese Nicolas Schmit, attuale Commissario Ue al Lavoro, come Spitzenkandidat, ossia candidato a guidare la prossima Commissione Ue. Nella foto di rito si vedono Schmit, il presidente del Pse Stefan Lofven, il primo ministro romeno Marcel Ciolacu, quello spagnolo Pedro Sanchez, il portoghese Antonio Costa e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

 

Il congresso ha poi approvato il manifesto per le elezioni europee, "il risultato di un lungo confronto", ha detto il segretario generale del Pse, Giacomo Filibeck. Nel documento i socialisti europei affermano il sostegno incondizionato all'Ucraina fornendo assistenza politica, umanitaria, finanziaria e militare per tutto il tempo necessario". Mentre sul medio oriente il Pse è "favorevole a una conferenza di pace internazionale per giungere a una giusta soluzione a due stati tra israeliani e palestinesi". Il Partito socialista europeo intende attuare "una forte politica di sicurezza e di difesa comune europea che operi in modo complementare alla Nato".

"Sarà un campagna elettorale cruciale per il destino del nostro continente", ha detto Schlein. "Siamo qui per vincere le elezioni europee. I socialdemocratici non vanno dati per scontati e avvertiamo i conservatori: siete davvero pronti a tradire la vostra storia, aprendo le porte all'estrema destra? Lo chiedo al Ppe. Basta con la normalizzazione dell'estrema destra. Meloni ha aperto le porte dell'Ecr a Orban e Zemmour: quale è il limite?", ha detto nel suo intervento la segretaria. "Siamo al cuore di una transizione globale che spaventa e dobbiamo essere la forza che spinge questo cambiamento per redistribuire i benefici delle due transizioni, quella digitale e quella ecologica. Noi – ha aggiunto – siamo quelli che vogliono proteggere le persone e alimentare le loro speranze anziché le loro paure. C'è una domanda di protezione in Europa, non possiamo ignorarla ma si tratta di una domanda di protezione sociale". Schlein ha poi rivendicato il successo alle regionali sarde vinte da Alessandra Todde e ha attaccato il governo italiano: "Qui abbiamo una premier donna che tutti i giorni prende decisioni contro le donne. C'è sempre una differenza fondamentale tra una leadership femminile e una leadership femminista. E' inutile avere una premier donna se non si lotta tutti i giorni per i diritti delle donne in Italia e in Europa". Sulla politica estera ha ribadito il sostegno all'Ucraina ma ha precisato di essere contraria all'invio di truppe di terra, come già detto anche dal tedesco Scholz. 

"Ci batteremo contro chi diffonde odio e divisione: non correremo dietro all’estrema destra. Nessun contatto con Ecr e Id. Al Ppe e al Alde dico siate coerenti con la vostra storia: non si deve normalizzare l’estrema destra", ha detto invece il lussemburghese Schmit. Nel suo intervento ha parlato anche dell'Italia e della vittoria in Sardegna: "Cara Elly è vero, il vento sta cambiando. Andiamo a vincere queste elezioni", ha detto chiudendo il suo discorso e ricevendo in cambio un cuoricino dalla prima fila della platea, dove sedeva Schlein. Poi, sulle cronache della settimana, il candidato socialista ha detto: "Io sto con il presidente Mattarella. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento. Insieme contro la destra estrema". 

 

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