L'intervista
Ricciardi (M5s): “Missione nel Mar Rosso difensiva grazie a noi”
Ma su Biden i 5 stelle rivendicano la linea né con lui, né con Trump: "Sulla politica estera è stato un disastro", dice il deputato grillino. E sull'Ucraina? "L'ingresso nella Ue sarebbe un disastro per gli agricoltori"
“Per merito nostro la missione Aspides sarà una missione difensiva”, esultano i grillini. Alla fine anche il M5s ha votato a favore della risoluzione di maggioranza allegata all’autorizzazione di tre nuove missioni internazionali. Oltre all’impegno militare per garantire il traffico dei mercantili nel Mar Rosso, l’operazione Levante per portare aiuti umanitari a Gaza e Euam Ukraine per inviare magistrati civili a Kyiv. Per una volta, insomma, sulla politica estera c’è stato un voto quasi unanime (con l’eccezione di Avs) dell’intero Parlamento. Ma cos’è cambiato dall’altro ieri quando, nelle commissioni Difesa ed Esteri di Montecitorio, i grillini si erano astenuti sulla missione nel Mar Rosso? “E’ molto semplice, abbiamo letto la risoluzione arrivata in Aula, la maggioranza ha garantito che avrebbe votato i nostri impegni sulla natura difensiva della missione e sul mantenere un’informazione costante alle Camere, così abbiamo deciso di votare a favore”, spiega al Foglio Riccardo Ricciardi, deputato e capogruppo dei grillini nella commissione Esteri di Montecitorio. “Quello di lunedì in commissione – dice – è stato un voto di attesa, volevamo capire la natura degli impegni del governo, anche grazie al nostro impegno abbiamo garantito che la missione abbia solo natura difensiva”. Il voto di ieri ha rotto però un’asse che sulla politica estera sembrava inscalfibile, quello tra M5s e l’Alleanza sinistra verdi che ieri si è schierata contro Aspides. Il deputato Marco Grimaldi ha sottolineato l’ “esplicita connessione” con la missione americana Prosperity guardian e sostenuto che “in caso di attacco, la missione sarebbe autorizzata a bombardare e colpire le basi nello Yemen” e che quindi rappresenta “un elemento di ulteriore escalation”. Cos’è successo, “l’escalation” non spaventa più il M5s? “Noi – dice Ricciardi – rispettiamo la loro posizione, ma abbiamo una lettura diversa: loro ritengono probabile che la missione possa cambiare natura, noi pensiamo di no, e ragionando su questo abbiamo condiviso la necessità di difendere le nostre navi, ma se accadesse davvero qualcosa di simile allo scenario paventato da Avs ridiscuteremo senz’altro la nostra posizione”.
Nel suo intervento in Aula comunque Ricciardi, per far capire che il Movimento non indietreggia, non ha risparmiato critiche al presidente americano Joe Biden che dice “mangiando un gelato di evitare l’escalation quando a Gaza ci sono già 30 mila morti”. Ma non è che davvero il M5s preferisce Trump? “Noi – sostiene – critichiamo Biden ma questo non significa che appoggiamo Trump. Dal punto di vista della politica estera la presidenza Biden è stata un disastro. Dal ritiro vergognoso dall’Afghanistan, alla gestione dell’invasione russa in Ucraina, fino a un atteggiamento molto debole rispetto a quello che sta facendo Israele a Gaza, e pensare che Usa si attribuiscono questo ruolo di garanti della stabilità internazionale”.
Ricciardi nel suo intervento ha citato anche l’Ucraina e i rischi di un ingresso in Ue di Kyiv. “Non ci si rende conto di cosa significherebbe ad esempio per la politica agricola comune, sarebbe necessario aumentare di 100 miliardi di budget, con gravi ricadute per gli altri agricoltori di tutta Europa”, dice il 5 stelle. “Per fare una politica contro la Russia purtroppo si prendono troppo iniziative estemporanee, questo è uno di quei casi”. Quindi il M5s non vuole l’Ucraina in Ue? “No”, tira indietro la mano Ricciardi. “Noi non siamo contro l’ingresso, ma il processo non deve essere accelerato sull’onda dell’emotività”. Non volete dare le armi a Kyiv, non volete un ingresso rapido in Ue, non è che ha ragione chi dice che siete un po’ filo russi? “No, noi guardiamo i fatti: le analisi del Fmi di giugno 2022 dicevano che la Russia sarebbe capitolata in pochi mesi e non è accaduto, il loro pil è tre volte quello dell’eurozona”, risponde Ricciardi. “La Meloni impegna 5 miliardi l’anno per dieci anni per armare Kyiv, mentre serviva da tempo un tavolo di pace, invece adesso i russi hanno stabilizzato la loro presenza nel Dombass e stanno addirittura avanzando”. Su questo con il Pd non vi metterete mai d’accordo. Schlein ripete che per la pace è giusto armare Kyiv, sennò sarebbe una resa. “Con il Pd non è un segreto che sull’Ucraina la vediamo in modo diverso”. E come farete a stare insieme, senza essere d’accordo su un tema così cruciale? “Il nostro modello è il governo giallorosso che ha governato anche in una situazione complicatissima”. E però quelli della maggioranza vi pungolano: cosa farebbe un governo giallorosso con l’Ucraina? “E io rispondo così: durante il Covid Meloni parlava di dittatura sanitaria, Salvini non voleva farsi il vaccino, mentre FI era ultravaccinista, eppure ora governano insieme”.