i due summit
Urso e Butti, un'intelligenza (artificiale) per due: sdoppiato il G7
Per parlare di IA con i ministri dei paesi del G7 sono stati previsti due giorni di incontri: uno officiato dal ministro (nel suo Veneto), l'altro dal sottosegretario. Così che ognuno avesse la sua vetrina
Qui sul Foglio l’avevamo ribattezzato “il G7 sotto casa”. Ovvero la tendenza di diversi ministri a piazzare qui e là in tutto il paese, nei propri territori e città di provenienza, appuntamenti collegati al grande summit internazionale che si terrà a giugno in Valle d’Itria, in Puglia, con i grandi della terra. Da Tajani a Fiuggi, Piantedosi ad Avellino, fino a Sangiuliano a Positano. I casi sono disparati. Ma adesso potremmo trovarci in presenza di un G7 spezzatino, che anche qualora preveda di affrontare gli stessi argomenti è come se venisse spezzettato per dare lustro a un po’ tutti i componenti della squadra di governo, che bramano un loro spazio.
E’ quello che in sostanza sta avvenendo sull’Intelligenza artificiale. Perché tra domani e dopodomani sono in programma non uno ma ben due appuntamenti sul tema, che fanno parte della rete di eventi inseriti all’interno della presidenza italiana del G7. A Verona fervono già da giorni i preparativi per l’arrivo dei ministri dell’Industria, della Tecnologia e del Digitale di Stati Uniti, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Canada, accolti dal responsabile delle “Imprese e del Made in Italy” Adolfo Urso. Un’intera giornata, che andrà avanti dalle 8 del mattino fino al tardo pomeriggio, per discutere serratamente di “coordinamento delle azioni volte a consolidare e accompagnare la trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale, con l’obiettivo di governare i rischi derivanti dall’adozione delle nuove tecnologie e di sfruttarne a pieno i benefici in termini di produttività.” Con un’attenzione particolare alle “strategie di investimento privato e gli strumenti di supporto pubblico con riferimento ai due grandi filoni delle nuove tecnologie, l’Intelligenza Artificiale e le Quantum Technologies, quali strumenti a servizio delle imprese”. E che prevede la partecipazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. La sede è il Palazzo della Gran guardia, in piazza Bra. Ed è ufficialmente il primo dei 20 incontri interministeriali che avranno luogo nel corso dell’anno. Per marcare la propria provenienza veneta, nella cui circoscrizione è stato eletto, il ministro Urso ha quindi scelto Verona, sebbene lui sia originario di Padova.
Eppure, nemmeno il tempo di andare a dormire e gli stessi ministri il mattino seguente traslocheranno a Trento, dove, sotto la guida del sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, si cercherà di “promuovere lo sviluppo e l’uso sicuro e affidabile dei sistemi di intelligenza artificiale, con un focus particolare dell’utilizzo della IA sul settore pubblico”. Ma non solo, perché “la presidenza si propone inoltre di sviluppare un Compendio incentrato sulla fornitura e sull’accesso a servizi pubblici digitali efficienti, inclusivi e sicuri, in linea con i valori condivisi del G7”. Al termine della giornata “i membri del G7 adotteranno la Dichiarazione dei Ministri dell’Industria, della Tecnologia e del Digitale”, con tanto di conferenza stampa congiunta Urso-Butti. In questo caso più che una logica di valorizzazione delle proprie origini (Butti è di Como) è valsa la volontà di ristabilire un rispetto delle deleghe. Visto che all’Intelligenza artificiale il sottosegretario ha dedicato anima e corpo dall’inizio del suo mandato. Soltanto ieri ha tenuto un convegno sul tema a Roma, in cui ci ha tenuto a ringraziare in un inglese ballerino l’ambasciatore americano in Italia Markell (“Sono onorato di averla con noi tomorrow”). E nel quale anche la premier Meloni, molto attenta a questo focus, ha partecipato con un videomessaggio in cui annuncia un miliardo di euro d’investimenti e una nuova legge per disciplinare la materia. Come ha spiegato Butti stesso all’Adige, la scelta è ricaduta su Trento perché “lì avete una grande tradizione su questi temi”. Di certo il fatto che fosse vicina a Verona, e permettesse agli ospiti di partecipare sia al suo summit che a quello di Urso, dando a ognuno la sua possibilità di vetrina, ha aiutato parecchio.