Il colloquio
“Sull'Ucraina il Papa è l'unico leader da ascoltare”. Intervista a Michele Santoro
L'ex conduttore televisivo presenta i candidati della sua lista pacifista per le europee, intanto ha trovato un alleato formidabile: "Francesco dice quello che pensiamo anche noi"
“Non è il Papa che la pensa come me, ma sono io che la penso come il Papa, in questo momento d’altronde il Santo Padre è l’unico leader che insiste sul fatto che non può continuare in Ucraina un massacro che mette in ginocchio l’Europa, come non può andare avanti la guerra a Gaza, noi siamo ovviamente con lui”. Michele Santoro scalda i motori. Nel giorno in cui l’ex conduttore di “Samarcanda”, “Anno zero” e “Servizio pubblico” presenta la sua lista pacifista per le europee “Pace terra dignità” al Foglio dice: “Papa Francesco ha ragione: bisogna trovare la breccia per un possibile dialogo, e l’unico modo è avvicinarsi al nemico, e invece si continua nella logica di disumanizzarlo”.
“Se si toglie alla Russia qualunque tratto di ragione – prosegue Santoro – è impossibile iniziare una trattativa. Per questo la retorica di Putin come Hitler, oltre a essere una colossale menzogna, non aiuta ad avviare il processo di pace”. In molti, compreso questo giornale, però hanno interpretato le parole del Pontefice proprio come un invito alla resa di Kyiv. E qui Santoro, cardinale televisivo, come già fatto con un’intervista al Corriere della Sera dal segretario di stato della Santa Sede Pietro Parolin, prova a interpretare in modo diverso le parole di Francesco: “Ho risentito infinite volte quell’audio – dice – il Papa parla di bandiera bianca soprattutto quando è issata dal più forte, e quindi direi che è un monito che lancia anche alla Russia, ma voglio dire un’altra cosa…”. Dica pure. “La bandiera bianca non è la bandiera della resa ma quella che i due contendenti innalzano quando vanno a incontrarsi in un campo neutro, tutti e due la issano”.
E’ con questi argomenti che l’ex conduttore conta di candidarsi per Strasburgo. “Anche se – ammette – non nascondo che è molto difficile per un movimento di opinione come il nostro riuscire a raggiungere le 150 mila firme, ma comunque questa mobilitazione contribuirà a mettere al centro dell’attenzione il tema”. E Sinistra italiana? Non vi presta il simbolo? “Rimaniamo sempre aperti al dialogo e alla possibile unione con loro, anche se la loro posizione sulla guerra mi pare più di testimonianza, in questa fase li vedo un po’ come una corrente dissidente del Pd di Schlein”.
Santoro in ogni caso non ci sta a fare la figura del putiniano o filorusso. “C’è questa vulgata – dice –ma io non sono assolutamente dalla parte di Putin, anzi, se dovessi dire dove vanno le mie simpatie ammetterei senza problemi che vanno all’Ucraina, ma sono convinto che quel paese stia dilapidando un patrimonio enorme di gioventù in una guerra che non è più la sua, ma quella della Nato. Io sono per una posizione non belligerante, non sono contro l’Ucraina e a favore della Russia, penso però che la guerra porti solo disastri e miseria”. Ma se sono gli stessi ucraini a voler continuare a combattere... “Alcune cose – dice Santoro – mi pare vengano ignorate dalla stampa occidentale: c’è un massacro di una generazione di giovani che cerca di sottrarsi alla guerra, anche l’opinione pubblica ucraina ormai è favorevole a una trattativa, dopo la controffensiva fallimentare che è stata pianificata dai generali americani del Pentagono insieme agli ucraini, sulla quale l’ex capo di stato maggiore ucraino Valeri Zaluzhny aveva molte diffidenze”. E qui per paradosso Santoro cita un ultrasostenitore dell’Ucraina, il presidente francese Emmanuel Macron. “In Ucraina il problema non sono più i proiettili ma gli uomini, Macron ha anticipato quello che dico anche io, cioè che se davvero si vuole sconfiggere Putin il prossimo passo sono i boots on the ground, ma tutti in Europa sanno che quello ancora successivo è la guerra nucleare, e infatti si sono affrettati a smentirlo, in questo modo quella occidentale sta diventando una posizione ipocrita”. E’ anche per questo che si candida. “E certo – dice – siamo riusciti a creare questo miracolo demoniaco di far contrapporre i due nemici della seconda guerra mondiale, la Russia e la Germania, i gasdotti che li univano economicamente sono stati bombardati”. E però proprio quei gasdotti rappresentavano il tentativo europeo (e della cancelliera tedesca Angela Merkel) di tenere la Russia vicina e amica dell’Europa. “Purtroppo però – dice Santoro – a Merkel mancò il coraggio nella sua parte finale di pretendere l’attuazione degli accordi di Minsk in Ucraina, subendo l’interpretazione americana. Quello che è accaduto è senz’altro colpa di Putin invadendo indiscriminatamente un paese, ma non possiamo dimenticarci tutto il resto”.