Dopo mosca e il 7 ottobre
Al Viminale la riunione del comitato di sicurezza. L'Italia alza l'allerta
Cresce il livello di allerta nel nostro paese dopo la strage di Mosca. In vista delle festività pasquali Piantedosi convoca il comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica. Per Mantovano la minaccia principale "sono i lupi solitari"
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha presieduto questa mattina al Viminale una riunione del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dopo l’attentato terroristico a Mosca. Hanno partecipato i vertici delle forze di polizia e delle agenzie di informazione e sicurezza. Sul tavolo l'analisi dello stato di sicurezza del nostro paese e delle relative misure, da rafforzare in vista delle festività pasquali. Del Viminale riferiscono che dal 7 ottobre il sistema di sicurezza nazionale è "al massimo livello di mobilitazione, sia sul piano della prevenzione sia su quello del presidio degli obiettivi sensibili". Nel corso della riunione è stata evidenziata l'importanza di proseguire l'attenta attività di monitoraggio, anche sul web, da parte delle forze di polizia e della intelligence per l'individuazione delle eventuali situazioni di rischio sul territorio nazionale. Tale specifica attività di prevenzione ha consentito, dal 7 ottobre 2023 ad oggi, di espellere per motivi di sicurezza 47 soggetti, di cui 9 con provvedimento del ministro dell'interno. Nel 2024 sono stati 23 i provvedimenti, di cui 5 emessi da Piantedosi.
Dopo la strage al Crocus city hall di Mosca, rivendicato dall'organizzazione terroristica dell'Isis-Khorasan, cresce la tensione in Europa per le possibili ricadute dell'attentato. Anche la Francia ha fatto sapere di aver innalzato al massimo l'allerta sicurezza. Sull'allarme terrorismo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza, Alfredo Mantovano, ha dichiarato che in Italia "il fronte principale della minaccia non è tanto quello di gruppi organizzati", ma piuttosto "il reclutamento on line che si rivela molto più insidioso”. Secondo il sottosegretario un gruppo terrostico come quello dell'attentato di Mosca, che "non può non aver avuto una preparazione e dei supporti logistici, in Italia verrebbe intercettato prima".
Per Mantovano il vero pericolo starebbe nei cosiddetti lupi solitari “che, come è capitato in altri stati europei, utilizzano un autobus per compiere gesti criminosi”. Quella di lupi solitari è però una definizione fuorviante perchè, come abbiamo spiegato più volte al Foglio, il jihadista non è mai solitario. Va a caccia di una causa e di una comunità dove il collante è la passione jihadista. I cosiddetti "lupi solitari", in passato responsabili di attentati che hanno colpito l'Europa, fanno parte di una rete di terrore che per convenienza è stata associata a un'azione isolata, ma che in realtà è impegnata a elaborare metodi e strategie sempre più efferate e a basso costo.
All'indomani del'attacco di Hamas ai danni d'Israele, il rischio di finire nel mirino dell'azione jihadista è cresciuto in Italia e nel resto d'Europa. L'innalzamento dei livelli di allerta ha imposto nel nostro paese una stretta sul controllo di tutti gli obiettivi sensibili, tra cui ambasciate, sedi diplomatiche, centri religiosi, stazioni e aeroporti. Resta alta inoltre, l'attenzione delle forze dell'ordine sulla propaganda online e le cosiddette "piazze digitali", dove avviene il reclutamento degli attentatori. Nel corso della riunione al Viminale è stata sottolineata l’importanza di proseguire l’attività di monitoraggio di polizia e intelligence che, dal 7 ottobre ad oggi, ha consentito di espellere per motivi di sicurezza 47 soggetti ritenuti pericolosi. Anche in vista delle prossime festività pasquali è previsto il rafforzamento delle misure di sicurezza dei principali luoghi di aggregazione e affollamento.