Terzi poli
Bonino, Caiazza, Nicolini: i primi nomi per la lista Renzi-Bonino. Ma +Europa si spacca
Ieri sera nuova riunione per limare gli ultimi dettagli. Calenda resta fuori e si prepara ad accogliere Federico Pizzarotti e la parte di +Europa contraria all'accordo con Italia viva
Il simbolo avrà uno sfondo colorato con sopra scritto a caratteri cubitali “Stati uniti d’Europa”. Solo sotto, più piccoli, saranno affiancate le icone dei partiti che aderiranno. Emma Bonino sarà la capolista al nord ovest, l’ex presidente delle Camere penali Gian Domenico Caiazza potrebbe essere il frontman al centro, Federico Pizzarotti è in pole al nord est, al sud infine, potrebbe correre l’ex sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini. Non solo il simbolo insomma. Ecco anche i primi nomi della lista di scopo per gli Stati uniti d’Europa che raccoglierà Italia viva e Più Europa, ma anche Psi, Libdem, Radicali italiani e Volt. Ieri sera, nella sede di Più Europa di via Santa Caterina da Siena, si è svolta una nuova riunione per limare gli ultimi dettagli. Per Italia viva c’era Raffaella Paita, mentre Più Europa era rappresentata dal segretario Riccardo Magi e dal presidente Benedetto Della Vedova. Adesso la palla passerà all’approvazione dell’accordo dentro gli organismi dei singoli partiti. Poi, dopo Pasqua, il tavolo tornerà a riunirsi per lavorare più seriamente sulle liste. Contemporaneamente continuerà a lavorare anche un altro tavolo, quello per la stesura del programma.
Ciononostante, continua a rimanere fuori Azione di Carlo Calenda che anche ieri attaccava: “Faremo una lista con la migliore classe dirigente disponibile, io con Renzi non torno, se Emma Bonino prende quella strada lo dovrà spiegare ai suoi elettori, non si può mettere tutto insieme solo per il quorum”. Dentro Più Europa, chi è vicino al presidente Benedetto Della Vedova, tra i massimi fautori dell’accordo per la lista di scopo, è convinto che la tanta prosopopea del leader di Azione – l’unico a non partecipare a metà febbraio all’evento voluto da Bonino sugli Stati uniti d’Europa (oltre a Renzi c’era anche Schlein) – sia legata alla presenza dentro Più Europa di una componente che ha sempre spinto per abbandonare Renzi e stringere un accordo con Calenda. D’altronde per la cessione del simbolo di Più Europa serve che sia la direzione del partito, su proposta del segretario e del presidente, a votare ed approvare la decisione con la maggioranza dei due terzi. La scelta di inserire tra i nomi dei capolista quello Pizzarotti, insomma, serve anche a provare a risolvere un problema interno a Più Europa. Il presidente del partito è tra coloro che vorrebbero un accordo con Calenda. E nonostante i rumor, almeno per ora, non ha cambiato idea. “Se non si giungerà a una decisione comune negli organi, riterremo legittima la presenza di esponenti di Più Europa in diverse liste elettorali”, diceva ieri. Insomma sia lui, sia il vicesegretario di Più Europa. Piercamillo Falasca, potrebbero decidere di correre con Azione, spaccando di fatto Più Europa in due: il cordone di Bonino, Magi e Della Vedova con Renzi nella lista di scopo, Pizzarotti con Azione e Carlo Calenda.
Da Iv però sono convinti che in realtà Calenda alla fine voglia rientrare. “Noi non mettiamo veti, abbiamo fatto un grande sforzo unitario che credo ci vada riconosciuto”, dice al Foglio Raffaella Paita.
Mentre su X Luciano Nobili graffia il leader di Azione: “Nonostante tutto quello che ha detto fino a ieri, io vi dico che Calenda cambierà idea anche stavolta, come fa sempre su tutto: su Letta, sulla Bonino, sul restare a fare il consigliere d’opposizione a Roma, sul terzo polo. È un uomo che cambia opinione con la stessa frequenza con cui twitta”. Ma più che un modo per fare entrare Calenda sembra una strategia per tenerlo lontano. D’altronde a fare rumore ieri è stato anche l’incontro tra Matteo Renzi e l’ex presidente della regione Sicilia Totò Cuffaro, grande spauracchio del leader di Azione. Sicuramente, lo ha detto lui, non sarà candidato, ma proporrà alla direzione della sua Dc di partecipare con alcuni esponenti alla lista.
Non si sa insomma quale e se ci sarà davvero un coinvolgimento di Cuffaro nell’operazione “Stati uniti d’Europa”, ma tanto basta per far balzare dalla sedia Calenda, che infatti subito posta via social l’agenzia che riporta l’incontro tra Cuffaro e Renzi con questo commento: “Renew Europe proprio. Più Europa ma come vi viene in mente”. Anche dentro Più Europa, in tanti pensano che in realtà adesso il leader di Azione vorrebbe rientrare, ma alle sue condizioni. Condizioni che però ora né Renzi, né il segretario di Più Europa Riccardo Magi sembrano disposti a concedergli.