Schermaglie terzopoliste

Per Azione oggi Zambuto è impresentabile, ma un anno fa era un esempio

Alessandro Luna

Carlo Calenda e Federico Pizzarotti protestano per l'ipotesi di candidatura del cognato di Totò Cuffaro: "E' una farsa lesiva degli elettori". Eppure un anno fa l'ex sindaco di Agrigento era l'ospite d'onore a un evento al Senato proprio con il leader di Azione

Sembra esserci grande confusione nell'ex Terzo polo. Mentre proseguono le trattative (e le liti social) per definire il progetto di una lista di scopo per le europee che metta insieme Più Europa e Italia Viva, esce la notizia che Marco Zambuto, ex sindaco di Agrigento, sarebbe uno dei candidati per la Dc di Cuffaro nella lista di Matteo Renzi ed Emma Bonino. E' a questo punto che Federico Pizzarotti, presidente di Più Europa, capo della frangia che dentro al partito non vuole l'accordo con Renzi, reagisce alla notizia scrivendo su X: "Cara Emma Bonino, questa storia sta diventando un gioco delle tre carte. Cuffaro non candidato, ma suo genero Marco Zambuto sì?". Il post viene retwittato all'istante da Calenda, che Pizzarotti vorrebbe dentro la sua lista insieme a Più Europa. Insomma, anche per il leader di Azione Zambuto sarebbe un impresentabile. 

 

"Se la Nuova Dc candidasse Zambuto nella lista Stati Uniti d'Europa per conto di Iv, non sarebbe un problema di Renzi, ma di +Europa!", scrive Pizzarotti.  Peccato che solo un anno fa, al Senato, Azione aveva organizzato un evento per presentare una proposta di legge sulla depenalizzazione dell'abuso d'ufficio a cui avevano partecipato come relatori Calenda, Mariastella Gelmini, Enrico Costa, guest star? Ovviamente Marco Zambuto. Allora l'ex sindaco di Argrigento non era considerato da Azione come espressione del partito di "un signore condannato in via definitiva a 7 anni per favoreggiamento dei mafiosi", cioè Cuffaro. Era anzi un fulgido esempio di come gli amministratori vengano perseguitati dalla giustizia. Lo si legge ancora oggi sul sito di Azione, nel post pubblicato dopo l'evento: "Indicativo il caso di Marco Zambuto, indagato per abuso d'ufficio, poi assolto. Un caso emblematico di tante storie di sindaci e amministratori italiani".