L'intervista
Bonelli su Ilaria Salis: "Ecco perché ho smentito fino all'ultimo la candidatura. È stata lei a proporsi"
"Serviva prudenza, anche a costo di fare la figura dell'idiota", dice il leader dei Verdi. Com'è nata l'operazione? "Roberto Salis ci ha fatto questa richiesta, per conto di sua figlia. E noi l'abbiamo accolta. Supereremo il 4 per cento, una volta proclamata sarà scarcerata"
Ha resistito fino all'ultimo, fino a quando era necessario. "Anche a costo di fare la figura dell'idiota, anche se nella vita mi costa dire bugie". Per almeno due giorni, cioè da quando il Foglio l'ha anticipato, Angelo Bonelli ha smentito con forza la candidatura di Ilaria Salis alle europee con l'Alleanza Verdi-Sinistra (sarà capolista al nord ovest). "Ho dovuto. Nel momento in cui stavo parlando in televisione da Parenzo, ospite dell'Aria che tira, è arrivata la notizia da voi lanciata. Da lì a poche decine di minuti il corpo diplomatico italiano sarebbe entrato in carcere da Ilaria per prendere la firma necessaria a formalizzare la candidatura", rivela il leader dei Verdi. "Se avessi confermato, avrei esposto l'operazione a rischi e imprevisti. Magari a un irrigidimento dell'autorità ungheresi. Serviva estrema prudenza".
E' andata proprio così, una prova da Oscar. "Quando si fa una smentita, non è che puoi farla a metà. Devi essere credibile. E poi a dirla tutta, non c'era nessuna trattativa. Nel senso che avevano già deciso da un po' di voler candidare Ilaria. Mancavano gli ultimi passaggi burocratici", aggiunge Bonelli. Insieme all'altro leader di Avs, Nicola Fratoianni, sono riusciti laddove altri hanno fallito. Il Pd c'aveva provato. Come mai alla fine Salis ha scelto Avs? Dove ha sbagliato Elly Schlein? "Non saprei dire se i dem hanno sbagliato. Io ho parlato con il papà di Ilaria Salis, Roberto, che è una persona per bene, di grande equilibrio e intelligenza. Ci ha fatto questa richiesta, per conto di sua figlia, perché ovviamente si tratta della volontà di Ilaria. E noi l'abbiamo accolta, lavorando con molta riservatezza da qualche settimana". E' stato un grande colpo. "Noi pensiamo che questa sia una battaglia per la democrazia, per i diritti, in un paese in cui lo stato di diritto è violato. E non penso sarà una battaglia solo italiana, ma europea".
Sull'automatica scarcerazione di Ilaria Salis in caso di elezione si leggono pareri contrastanti. Quali sono le vostre valutazioni? "Abbiamo fatto una serie di valutazioni con diversi giuristi, c'è stato anche un confronto con gli esperti all'interno del Parlamento europeo – dice Bonelli – Nel momento della proclamazione scatta l'immunità e c'è l'obbligo da parte del governo ungherese di liberarla". L'Ungheria però potrà opporsi. "A quel punto, l'autorità giudiziaria di Budapest formulerà prevedibilmente una richiesta di autorizzazione a procedere per la continuazione del processo e sarà quindi il Parlamento europeo a decidere se concederla, se non farlo, o se concederla parzialmente".
L'altro rischio è prettamente elettorale. Più di un sondaggio stima Avs oltre la soglia del 4 per cento ma se non dovesse essere eletta, a fronte di una ulteriore politicizzazione del caso, la situazione di Ilaria Salis potrebbe farsi più complicata. Supererete lo sbarramento? "Sappiamo che i sondaggi hanno sempre un margine d'errore. Ma stiamo facendo liste che ci permettono di essere fiduciosi. Sono con noi Leoluca Orlando, Mimmo Lucano, Salis e Ignazio Marino. A breve annunceremo il nome della capolista al nord est, che sarà una donna. Sono candidature forti e autorevoli che, insieme al nostro programma, riusciranno a parlare a un variegato mondo".
Con malizia, vi hanno paragonato al Pds. E' una definizione in cui vi ritrovate? "Noi guardiamo avanti, non al passato. Vogliamo costruire un'alleanza sui grandi temi, dall'ecologia alla giustizia sociale fino alla pace. Mettiamo in campo un progetto per rilanciare l'economia in un quadro di innovazione tecnologica e investimenti. Penso anche al tema del trasporto pubblico e soprattutto della sanità", risponde Bonelli. "E su questi aspetti l'Europa può avere un ruolo molto importante attraverso la definizione di tutte le direttive".
A proposito, che ne pensa il leader dei Verdi della direttiva green di cui tanto si discute? "Si è sollevata una polemica assurda. Oggi il 39 per cento del consumo energetico e il 40 per cento delle emissioni derivano dal settore civile. C'è da fare un grande lavoro che permetterà agli italiani di risparmiare soldi sulle bollette e far aumentare il valore delle case. Bisogna inoltre razionalizzare le risorse europee e al contempo evitare anche i tragici errori commessi sul Superbonus di Conte". Quali? "Aver dato fondi anche a chi era di fatto ricco, a discapito di un comune impiegato o di un pensionato. E' stato questo un profondo elemento di iniquità sociale. E poi i finanziamenti andavano diretti verso le classi energivore più basse. Questo non è stato fatto, le risorse sono state elargite in maniera random. La nostra presenza in Europa sarà volta a garantire che la transizione ecologica sia socialmente sostenibile".