Francesco Carducci nel 2007 con Francesco Rutelli (foto LaPresse)

Un rutelliano per FdI

Alle europee l'ex assessore Carducci. Meloni lancia 80 euro per le tredicesime basse

Simone Canettieri

In vista delle europee, anche se la cassa piange, la presidente del Consiglio ha in canna tre mosse. Intanto, nella circoscrizione Italia centrale, verrà candidato l'ex assessore nella giunta Rutelli a Roma con delega al Turismo e ai Grandi eventi

Obiettivo un voto in più delle ultime politiche, quando l’asticella si fermò al 26 per cento. Giorgia Meloni lo ripete da settimane. E quindi per le europee, anche se la cassa piange, ha in canna tre mosse.

La prima, d’impatto sui ceti bassi, è attesa oggi in Consiglio dei ministri: 80 euro, di renziana memoria, ma una tantum. Non subito, ma fra qualche mese, a dicembre. Si va infatti verso un aumento di 80 euro della tredicesima per i redditi fino a 15.000 euro, per il solo 2024 e l’applicazione di una imposta sostitutiva agevolata del 10 per cento sui premi di produttività fino a 3.000 euro. Lo prevede la bozza del decreto legislativo attuativo della delega fiscale che contiene disposizioni relative a diverse tipologie di redditi: agrari, di lavoro dipendente, di lavoro autonomo e diversi, redditi d’impresa, operazioni straordinarie. In totale, la bozza contiene 20 articoli con l’ultimo, sulle disposizioni finanziarie, ancora da scrivere. Lo schema di decreto è atteso oggi in Consiglio dei ministri per l'esame preliminare. Se non ci saranno colpi di scena, nonostante la cautela del viceministro meloniano Maurizio Leo, si potrà arrivare all’annuncio. Che magari potrebbe fare la stessa premier dal palco di Pescara nel fine settimana. Rimane sospeso, in attesa di una svolta imminente, il dossier Albania. Palazzo Chigi vorrebbe aprire i due centri per migranti per fine maggio. Un taglio del nastro prima del voto, vista anche la situazione sbarchi che si preannuncia per l’estate molto complicata. Come ripetuto più volte da tutto il governo, “il buco di bilancio lasciatoci dal superbonus di Conte non ci permette voli pindarici”. Sicché nella penuria di quattrini ecco 80 euro per le tredicesime basse e magari il via all’operazione migranti in Albania. Discorso diverso per il mini condono proposto da Matteo Salvini sul quale la premier, all’inizio, è apparsa abbastanza fredda (“non ho letto il testo”, ha detto in tv un paio di settimane fa).

E qui si va sulla seconda mossa della leader di Fratelli d’Italia: quella di candidarsi con il suo partito, con il nome ben visibile sul simbolo, in tutte le circoscrizioni. Vale due punti in più per i sondaggisti. Sarà davvero così? Di sicuro con Forza Italia rediviva e di nuovo attraente per tutto il mondo dei moderati (complice anche l’accordo con Maurizio Lupi), Meloni ha bisogno di costruire liste aperte e ariose. Difficilmente andranno fuori dal perimetro del suo partito. Anche se qualcosina inizia a muoversi. Ne è un esempio la candidatura nella circoscrizione Italia centrale di Francesco Carducci. Assessore nella giunta Rutelli a Roma con delega al Turismo e ai Grandi eventi. Negli ultimi venti anni e passa ha ricoperto una serie di posizioni, come manager, a cavallo fra la cultura e lo spettacolo. Aperta e chiusa l’esperienza politica in regione Lazio dal 2009 al 2013, è stato amministratore delegato di Zetema, la partecipata del Campidoglio, poi ad di Cinecittà Holding, membro delle Commissioni Cinema e Teatro del ministero per i Beni Culturali, quindi ad e presidente della All Events Spa nonché presidente e Ad di Borghi Spa, la società che gestisce l’Auditorium della Conciliazione. E’ proprio vero dunque che a Roma, i rutelliani sono eterni come la città. Anche se in questo, assicurano da Via della Scrofa, il nome di Carducci è stato proposto alle sorelle Meloni da Luciano Ciocchetti, deputato e rappresentate nel piccolo mondo ex centrista romano confluito dentro Fratelli d’Italia alle ultime politiche. In generale le candidature civiche, per così dire, saranno ridotte all’osso. Al massimo una per circoscrizione, è la parola d’ordine in Via della Scrofa, e senza figurine o star da titolo per i giornali. Per quello c’è Meloni, Giorgia. E non Arianna che ha definitivamente smentito la sua candidatura venerdì a Viterbo durante il suo primo intervento da leader di partito. Per i parlamentari l’appuntamento di Pescara servirà anche a capire le istruzioni per l’uso delle varie coppie e terzetti da spingere in questo mese di campagna elettorale. A seconda dei territori, ma anche dei piccoli e grandi ras. Due su tutti: Giovanni Donzelli e Francesco Lollobrigida. In più nella circoscrizione dell’Italia centrale ci sarà anche il candidato espressione dell’area di Fabio Rampelli. Si fa il nome del capogruppo di FdI nel primo municipio Stefano Tozzi.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.