Viale Mazzini
Tg1, il "caso" Incoronata Boccia. Il direttore Chiocci blocca le ospitate della sua vicedirettrice
Dopo le polemiche sull'aborto, Gian Marco Chiocci consiglia alla sua vice di non andare in altre trasmissioni. Lei: "Falso, posso andare dove voglio". La faida a destra
Resta Incoronata, al Tg1, ma abdica da opinionista Rai. Perdiamo (forse) il pensiero laterale di Incoronata Boccia, la vicedirettrice in quota Meloni: il suo direttore, Gian Marco Chiocci, altra quota Meloni, dopo le proteste del cdr, le ha chiesto, con gentilezza, di non partecipare ad altre trasmissioni (l’ha cercata pure Mediaset, Bianca Berlinguer). Il Tg1 ha sette vicedirettori, ma a una non basta il ruolo. Boccia punta alla conduzione di “Agorà estate”, partecipa alle trasmissioni di approfondimento Rai. Il 20 aprile, in piena polemica Scurati, è ospite da Serena Bortone, e cita Madre Teresa di Calcutta per dire che l’aborto è “un omicidio”. I quotidiani, il giorno dopo, aprono i loro siti con le parole della vicedirettrice; il Tg1, che viene attaccato dal Pd per sbilanciamento, per due giorni, diventa di tendenza sui social; e non è una buona tendenza. Il direttore, Chiocci, voluto dalla premier, che, con dati, ribatte alle opposizioni per dimostrare che sono rappresentate, come e più del governo, è costretto a rispondere ai giornalisti che gli domandano: “Perché lei sì e altri no?”. Il cdr del Tg1 fa il suo. Dopo l’episodio, in un comunicato, e si riferisce alla vice, senza fare il nome, parla di “autorevolezza” che passa “attraverso la qualità e l’equilibrio, anche quando chi ricopre ruoli apicali, dentro il telegiornale, è chiamato a esprimere fuori le proprie opinioni”. Boccia viene contattata dai quotidiani e comunica, all’azienda, il suo desiderio di rilasciare dichiarazioni. L’azienda risponde. Suggerisce a Boccia, vista la sovraesposizione, di soprassedere, non dichiarare, ma Boccia vuole spiegare e difendersi perché, fa sapere, “sto soffrendo, ricevo minacce di ogni tipo”. Lo farà. Boccia oltre alla vicedirezione del Tg1, non meno meritata di chi l’ha raggiunta, come lei, per ragioni politiche, ha ottenuto un programma, su Rai 3, che si chiama “Cento anni di notizie”. Il Foglio l’ha contattata e Boccia ha risposto: “Non c’è nessun veto da parte dell’azienda e del mio direttore. Posso partecipare a qualsiasi altra trasmissione”.