L'intervista

Crosetto: “Vannacci candidato? Ha lo stesso senso dello stato di Salvini” 

Gianluca De Rosa

Il ministro della Difesa di Fratelli d'Italia commenta con un filo di sarcasmo la scelta del segretario leghista di candidare il generale sospeso dall'esercito per averne "compromesso il prestigio e la reputazione”

“Vannacci con la Lega? E che novità c’è? Era chiaro  che sarebbe finita così, d’altronde Salvini e Vannacci hanno molte cose in comune: gli stessi valori e soprattutto lo stesso senso dello stato”. Detto da Guido Crosetto, non sembra proprio un complimento al segretario della Lega. Il missile del ministro della Difesa di Fratelli d’Italia in direzione “Lega al contrario” arriva a caldo. Da pochi minuti un raggiante Matteo Salvini ha ufficializzato la notizia che era nell’aria da mesi: il generale Roberto Vannacci sarà candidato con la Lega alle prossime elezioni europee. Il suo nome sarà nelle liste di tutti e cinque i collegi elettorali. Non è un segreto invece che tra Vannacci e Crosetto non circoli proprio buon sangue. Dopo la pubblicazione ad agosto scorso del best seller del generale, “Il mondo al contrario”, il ministro ha subito pubblicato una nota e aperto un’inchiesta disciplinare: “Non vanno, in alcun modo, utilizzate le farneticazioni personali di un generale, ancorché in servizio, per polemizzare con la Difesa. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto”. La scelta fu poi spiegata da Crosetto con diverse interviste: “Ognuno può pensare ciò che vuole, ma le istituzioni, forze armate in primis, devono essere percepite da tutti come il luogo di difesa dei  principi e dei valori democratici”. Insomma il senso dello stato di Vannacci non è proprio quello auspicabile né per un militare, né per un politico. Alcuni mesi più tardi, il 27 febbraio, quell’inchiesta  ha portato a una sospensione disciplinare di 11 mesi del generale per aver “compromesso il prestigio e la reputazione” dell’esercito italiano ingenerando “possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”. Pochi giorni fa Vannacci ha fatto ricorso al Tar contro il provvedimento. La sospensione fece arrabbiare moltissimo anche la Lega. Salvini temeva potesse in qualche modo impedire la candidatura di Vannacci.  Sempre Crosetto fu costretto a spiegare: “Le sanzioni disciplinari non compromettono in alcun modo i diritti civili e politici del militare sanzionato, ivi inclusa l’eventuale candidatura”.

 

Ci si domanda invece cosa succederà adesso alla carriera del generale candidato, prenderà un’aspettativa? “Non so e onestamente non mi interessa, ma se ha fatto questa scelta immagino sia nel rispetto della legge”, dice Crosetto. Politicamente invece il giudizio del ministro di FdI rimane quello: “Ripeto, mi sembra la scelta più giusta per lui perché con Salvini c’è senz’altro una condivisione di valori e senso dello stato”. Per dare un’idea ulteriore di quale sia, secondo il ministro della Difesa, il senso dello stato di Vannacci basta tornare indietro di qualche mese. A un incontro al ministero tra il generale e Crosetto, raccontato più volte da quest’ultimo. Vannacci si presentò senza divisa. “Gli ho detto – ha raccontato più volte il ministro – ‘Scusi come mai non ha la divisa?’ ‘Mi hanno detto di non metterla i miei superiori perché venivo da lei come se fosse una cosa privata e non mi hanno dato neanche il rimborso del treno’. Gli ho detto ‘no perché quando uno chiede il rapporto con il superiore gerarchico rientra in servizio anche se lei momentaneamente non è in servizio. Quindi doveva venire con il foglio di viaggio e vestito in divisa’”. Ma la disputa tra Lega e FdI su Vannacci non finisce qui. Il generale è indagato dalla procura militare con le accuse di peculato e truffa in seguito agli esiti di un’ispezione svolta dallo stato maggiore della Difesa sul suo periodo da addetto militare italiano a Mosca. Crosetto ha sempre spiegato che su questo lui non c’entra nulla. Ma per i fedelissimi di Salvini quelle “sono accuse senza fondamento fatte uscire dal ministero per bruciare politicamente il generale”.


Vannacci  comunque non scalda neppure i cuori di tutti i leghisti. Alcuni giorni fa è stato il sottosegretario all’Agricoltura Gianmarco Centianio a spiegare: “Il mio entusiasmo per l’ipotesi di candidatura di Vannacci è meno 2 mila, io non lo voterò”. Crosetto non è stupito neppure da questo: “Sì, mi sembra evidente che questa candidatura non rispecchi i valori di tutta la Lega”.
 

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