Il caso
Giambruno e il mistero delle auto: dopo la Porsche manomessa, spunta il furto della Cinquecento
Il 30 novembre due uomini si sono avvicinati al suo bolide. Ombre sui servizi. Poi di recente un'altra maccchina gli è stata rubata. Il Copasir audirà il direttore dell'Aisi Valensise
C’è una certezza: Andrea Giambruno ha un problema con le auto. La notte del 30 novembre due persone sono state viste armeggiare da un’agente di polizia con la sua Porsche parcheggiata davanti alla residenza della sua ex compagna Giorgia Meloni (assente perché attesa a Dubai, il primo dicembre, per il Cop 28). Una storia piena di contraddizioni alla quale si aggiunge una novità.
Da quanto risulta al Foglio di recente il giornalista Mediaset ha subito il furto di un’altra macchina: una Cinquecento, usata in passato anche dalla premier. A Roma i veicoli rubati sono moltissimi. Nel 2023 – dati del Viminale – le denunce hanno superato quota 15 mila. E’ però la vicina concomitanza di queste due storie – ancora tutte da capire e forse nemmeno collegate fra loro – hanno messo in allarme Giambruno e a cascata, soprattutto, anche Meloni. Come ha raccontato il Domani la notte del 30 novembre la polizia si accorge di due persone che stanno armeggiando con l’auto di Giambruno, da un mese ex della premier dopo una rumorosa rottura che ha fatto il giro del mondo. Una poliziotta se ne accorge, ma i due mostrano un tesserino: “Siamo colleghi”. E se ne vanno. La poliziotta prenderà la targa dell’auto, ma intanto due agenti dei servizi interni (Aisi) saranno trasferiti all’estero, sotto la guida di un’altra agenzia di sicurezza (l’Aise). La Procura apre un fascicolo, le indagini sono svolte dai servizi. E quando il caso diventa pubblico, ieri l’altro, il sottosegretario delegato agli 007 Alfredo Mantovano ribadisce quanto dichiarato al Copasir il 4 aprile.
Cioè che gli accertamenti svolti dall’intelligence “hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell’episodio di appartenenti ai servizi”. Se la notte del 30 novembre a muoversi sono stati due balordi attirati dai pezzi di un bolide, non si capisce perché nel frattempo due agenti dell’Aisi siano stati trasferiti (in Tunisia e in Iraq). La settimana prossima il neo direttore dell’Aisi, Bruno Valensise, sarà audito dal Copasir. Tuttavia il furto della Cinquecento di Giambruno è un tassello inquietante. Dicono gli uomini vicini a Meloni: “E’ una storia bruttissima”.