Il caso
La pace di Strasburgo fra Sangiuliano e Sgarbi. Il critico in una nota: "Stimo Gennaro, sono suo amico"
Prima del via libera alla candidatura con Fratelli d'Italia è stato rassicurato il ministro: "Vittorio non parlerà più del tuo lavoro". In serata il comunicato di Sgarbi pieno di elogi nei confronti dell'ex nemico
La chiamano la pace di Strasburgo. È quella, almeno di facciata, fra il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il suo ex sottosegretario Vittorio Sgarbi, candidato da Giorgia Meloni come indipendente nelle liste di Fratelli d'Italia.
I due, come si sa, hanno vissuto mesi di scontri clamorosi al ministero. Una convinvenza impossibile. Scambi di accuse, veleni, interviste al fulmicotone. La coppia si era lasciata malissimo, quando il critico d'arte è stato costretto, sotto i colpi dell'Antitrust, a dimettersi.
Poi però a Giorgia Meloni nelle ultime ore è venuta l'idea di candidare Sgarbi alle europee, ma prima i vertici di Fratelli d'Italia hanno parlato con Sangiuliano per sondare la sua eventuale contrarietà a questa ipotesi.
Il ministro, raccontano da via della Scrofa, non si è messo di traverso, anzi. Salvo ricordare il carattere irrefrenabile di Sgarbi. La promessa è stata che il Vittorio nazionale non parlerà più delle faccende del ministero.
Tanto che alle 19 è uscito anche con una nota surreale visti i rapporti: "Vorrei lasciare alle spalle qualunque incomprensione avuta in passato con il ministro Sangiuliano che, come tutti i ministri del governo Meloni, sta ben lavorando e per il quale ho una antica stima e amicizia''. Miracoli della politica. Finché durano.