Roma capoccia
Zingaretti blues. Va al Monk con Schlein per lanciare la campagna elettorale
L'ex governatore ha scelto un luogo evocativo per aprire la campagna verso Bruxelles, con lui ci sarà anche la segrataria a fare da sponsor. Ma tra i notabili dem il suo nome non spopola
Il luogo è evocativo: il Monk, locale in zona Portonaccio dove la segretaria del Pd Elly Schlein aveva annunciato la sua corsa alla segreteria. E anche il nome è ricorrente, nel senso che Schlein in persona, ieri sera, è tornata al Monk per un “aperitivo di apertura” della campagna elettorale per le Europee, accanto a Nicola Zingaretti, ex governatore e candidato Pd. Tutti con loro? Sì e no, nel senso che, nel Lazio dove Zingaretti ha governato, non c’è la fila di grandi elettori dem. Anzi. Tra omissioni e aperto sostegno ad altri, Zingaretti a Roma quasi quasi è trattato come il Calimero della rosa elettorale Pd per l’Italia centrale. Tranne infatti i suoi fedelissimi, come il segretario Pd Roma Enzo Foschi e il consigliere regionale Massimo Valeriani, ed eccezion fatta per gli esponenti locali di AreaDem e il segretario del Pd laziale Daniele Leodori, l’ex governatore non è stato finora accompagnato pubblicamente dagli endorsement che invece sono toccati ad altri nomi.
Ha cominciato il deus ex machina delle candidature locali (e non) Goffredo Bettini, aperto sostenitore via social e media del sindaco di Pesaro Matteo Ricci e dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, pacifista e anti-abortista. Ha proseguito Roberto Morassut, sempre a favore di Ricci, per non dire di Claudio Mancini, deputato romano molto ascoltato in Campidoglio che con il sindaco di Pesaro si è fatto ritrarre a una pubblica iniziativa elettorale, come documentato dalle storie instagram di Ricci, candidato che piace anche negli ambienti vicini al sindaco Roberto Gualtieri (in quale ha twittato inizialmente “forza Nicola”, per poi comparire nelle parole di Ricci, che si è detto “orgoglioso” di avere a fianco proprio Gualtieri).
Si attende di capire chi sarà il secondo prescelto del Campidoglio: Tarquinio o l’ex governatore? Intanto, negli ambienti vicini a Gualtieri, si ragiona sul come porre un freno elettorale a Ignazio Marino, ex sindaco “marziano” candidato con Avs, per nulla fan del termovalorizzatore su cui punta il Comune: ed ecco che, sempre ieri, al Tempio di Giove, in Campidoglio, l’eurodeputato uscente Massimiliano Smeriglio, ex vice di Zingaretti ricandidatosi con Avs, ha annunciato di voler portare in Europa “le istanze della città di Roma”: da un altro partito, è pur sempre acqua al mulino del Comune, dove peraltro non c’è stata spaccatura nella maggioranza, dopo l’addio di Smeriglio alla delegazione dem di Bruxelles e Strasburgo.