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Conte, Gualtieri e tutta la nostalgia rossogialla alla presentazione del libro di Bettini

Marianna Rizzini

All'Auditorium Parco della Musica si ritrovano l'ex premier e il sindaco di Roma, ma anche Zingarettiì, Rutelli e pezzi di sinistra romana. Mentre l'autore di "Attraversamenti" ricorda a Pd e M5s che l'unica strada è fare fronte comune

Auditorium Parco della Musica, esterno giorno in una quasi sera luminosa di fine primavera. Il luogo non è casuale, per chi, come Goffredo Bettini, deus ex machina delle candidature e delle segreterie Pd, tra le cupole disegnate da Renzo Piano, anche dette “gusci di tartaruga”, ha a lungo avuto il suo quartier generale (da presidente di “Musica per Roma” e da nume tutelare di due sindaci, prima assessore di Francesco Rutelli, poi braccio destro di Walter Veltroni).

E insomma si presenta “Attraversamenti”, il nuovo libro di Bettini (ed.Paper First), e il luogo e l’uomo fanno da teatro, canovaccio e testimonianza del tempo che fu, che è e che (spera Bettini) sarà. Ma vai a dirlo a Giuseppe Conte, relatore alla presentazione e poche ore prima politico in vena di annunci: abbiamo presentato una proposta di legge contro le candidature truffa, ha detto ieri. Una legge contro chi si candida in Europa e non ci va (come vari leader politici, tra cui Elly Schlein). Vallo a dire a Bettini, che già una settimana fa, intervistato da Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, non l’ha mandata a dire ai due fratelli – coltelli Schlein e Conte: l’alleanza Pd – M5s è oggettiva. E l’aveva detto anche nel salotto di Giovanni Floris, su La 7, che il Pd deve farsi “baricentro” dell’opposizione e deve lavorare per tutti, pure per due. E cioè anche per lui, il Giuseppe Conte che arriva all’Auditorium per celebrare il momento di saudade (di Bettini, ma anche un po’ suo, e del sindaco Gualtieri che in quella stagione fu ministro, per il governo rossogiallo anche detto Conte 2).

Nostalgia canaglia che non cancella l’essere andati divisi nel 2022, il grande errore secondo Bettini. E insomma intanto però ci sono le Europee (arriva il candidato del Pd Nicola Zingaretti, arriva il candidato dem fuori linea Marco Tarquinio, colui che è contro l’invio di armi e contro l’aborto). Arriva Massimiliano Smeriglio, colui che si ricandida non con i dem ma con Avs, ma che ha scritto del libro di Bettini l’introduzione. E tra una nostalgia e l’altra - di persone e di stagioni, del metodo insegnato dal femminismo e da Franca Chiaromonte, dice Ritanna Armeni, l’ex sindaco Rutelli porta alta la bandiera dei centristi strapazzati nel libro da Bettini, e per farlo rievoca, con tanto di stampa incorniciata, il referendum sul divorzio al suo cinquantesimo anniversario, obiettivo raggiunto grazie a una cooperazione centro, sinistra e “popolo italiano che ha guardato avanti”, dice. Gualtieri, sindaco ieri minacciato dopo un post sulla rigenerazione urbana a Tor Bella Monaca, descrive la crescita comune in seno al Conte 2. Sorride Enrico Gasbarra, sorridono Esterino Montino e Monica Cirinnà.

Questo è un libro di amici, su nove amici, dice l’autore mentre la voce della compianta Giovanna Marini si leva nell’aria. Bettini uomo di potere, gli dicono. Ma Conte gli dice: mai visto sistemare una persona. Il resto è continuo rimando all’idea nostalgica ma prospettica e automotivazionale: si può fare, si deve fare, facciamolo. Si farà? A Conte e Schlein l’ardua sentenza.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.