il parcheggio dell'incoerenza
La Consulta dà una gran lezione a Emiliano sull'ambientalismo
Bocciata per difetto di costituzionalità la legge regionale che in Puglia voleva bypassare le norme ambientali per creare dei parcheggi nelle zone protette. Gli organi di garanzia arginano lo strapotere dei satrapi
Un anno fa Michele Emiliano promulgò una legge regionale che bypassava le norme ambientali consentendo aree parcheggio anche nelle zone protette. La regione Puglia stabilì la possibilità di realizzare più di 500 posti auto persino sulle dune protette, senza la necessaria valutazione ambientale e paesaggistica che la legge nazionale richiede. La legge regionale fu votata all’unanimità, esempio del modello Emiliano che imperversa in Puglia. Nonostante l’approvazione del centrodestra pugliese, il governo Meloni impugnò la legge per violazione della competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”.
Ieri la Corte Costituzionale ha bocciato la legge di Emiliano per difetto di costituzionalità, ribadendo che non spetta alle regioni decidere quali siano i presupposti e le condizioni che determinano l’esclusione dalle verifiche di impatto ambientale. La stessa giurisprudenza già stabilita a più riprese ogni volta che era staro Emiliano a impugnare decreti nazionali per impedire l’approdo tap, l’eradicazione degli ulivi infetti, la salvezza di Ilva o la ricerca di idrocarburi. Ironia della sorte ora è il governo che stabilisce la tutela delle dune, ed Emiliano che ha voluto trasformarle in parcheggi balneari, con la complicità di Pd, 5s, e centrodestra locale. Anche se un satapro conquista il potere alimentando la pancia del popolo, se pensa di poterne disporre in deroga alla Costituzione e alle proprie competenze, prima o poi potrà utilizzare quel potere in danno agli stessi principi da lui emessi. Vedono il fascismo ovunque mentre blaterano di green al grido “giù le mani dalle spiagge”, e poi avevano trasformato le dune in grandi parcheggi in nome del turismo bypassando i poteri dello stato. Per fortuna ci sono gli organi di garanzia a difenderci dagli abusi di potere, e a salvaguardare l’ambiente da chi davvero lo mette in pericolo.